Eredità e mutazione dell'archetipo

Si prefigura la rigenerazione di un’area polifunzionale, nella città giardino sul mare di Fano, di cui rimangono poche tracce architettoniche esistenti. Il sito in oblio deve tornare a fare parte, e generare, un ordine con l’intorno. Viene applicato il metodo di ereditarietà delle tracce, retroattività e metamorfosi del tipo. Si introduce l’archetipo di corte come edificio e sistema, nell’obiettivo di comporre l’equilibrio sintopico tra i pieni del nuovo complesso e residui di vuoto, creando spazi interni ed esterni di mediazione relazionale e inclusività per l’uomo tra paesaggi di costruito e costa. Le misure adottate per l’intervento sono state la proporzione, modularità, convergenza di centro e adattamento, strumenti che regolano i dispositivi di ordinamento, disposizione, euritmia, convenienza e distribuzione operanti per l’equilibrio della venustas. Ordine e unitarietà saranno figurali espressioni dell’archetipo in mutazione. Il progetto s’inserisce nell’ambito di una consulenza pubblica per il waterfront.