Luigi Vietti (1903-1998) ha attraversato molteplici vicende della cultura architettonica del XX secolo ricoprendo spesso un ruolo da protagonista. La sua figura di architetto attivo principalmente nella professione ma non estraneo al dibattito disciplinare risulta difficile da inquadrare. Una eterogenea e fortunata carriera lo ha infatti portato ad assumere un atteggiamento differenziato nei confronti di un tema che ha attraversato tutta la sua attività progettuale, ovvero il modo di considerare le architetture della tradizione, tanto depositarie di un sapere costruttivo quanto fonte d’ispirazione formale. La sua posizione si definisce per analogie e differenze rispetto al dibattito contemporaneo, nei confronti del quale Vietti dimostra sempre una certa autonomia.
Modernità e tradizione nelle architetture di Luigi Vietti, ovvero l’invenzione di un vernacolo contemporaneo
Giorgia Sala
2020
Abstract
Luigi Vietti (1903-1998) ha attraversato molteplici vicende della cultura architettonica del XX secolo ricoprendo spesso un ruolo da protagonista. La sua figura di architetto attivo principalmente nella professione ma non estraneo al dibattito disciplinare risulta difficile da inquadrare. Una eterogenea e fortunata carriera lo ha infatti portato ad assumere un atteggiamento differenziato nei confronti di un tema che ha attraversato tutta la sua attività progettuale, ovvero il modo di considerare le architetture della tradizione, tanto depositarie di un sapere costruttivo quanto fonte d’ispirazione formale. La sua posizione si definisce per analogie e differenze rispetto al dibattito contemporaneo, nei confronti del quale Vietti dimostra sempre una certa autonomia.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


