Le relazioni tra esseri umani si realizzano attraverso interconnessioni apparentemente insondabili. Esse possono essere di varia natura e legano madri e padri ai loro figlie e figli, amiche e amici, persone che decidono di intraprendere, in maniera più o meno stabile, una relazione affettiva. In ogni caso, ciò che si viene a determinare è un agire affettivo che implica una connessione tra strutture sociali e cognitive, le quali poggiano indissolubilmente sull’intermediazione dei sistemi simbolici. Questo significa che non solo la relazione assume una connotazione nel momento in cui si realizza, in base alla sua qualità e qualificazione, ma significa anche che essa è destinata a mutare nel tempo, come conseguenza dell’evoluzione continua degli individui. In essa, tuttavia, permane la struttura e l’idea della connotazione originaria che l’ha determinata, influenzandone, positivamente o negativamente, i risvolti futuri. Tutto questo avviene nell’alveo di una sostanziale complessità, quella umana, che si contrappone alla semplificazione che la contemporaneità imporrebbe.1 In un mondo, quello attuale, che sente il bisogno di categorizzare ed etichettare l’agire umano, e in particolare quello affettivo, ci si deve arrendere di fronte a una imperscrutabile evidenza: ciò che guida l’uomo e la donna nella ricerca dell’alterità è un simbolismo che tenta di ricondurre alla macrodimensione dell’amore romantico qualsiasi connessione.
DALL’AMORE ROMANTICO AI “MARANZA”: L’INFLUENZA DELLE RAPPRESENTAZIONI DELL’AMORE NELLE DINAMICHE DELLA VIOLENZA DI GENERE
Paola Bastianoni
2025
Abstract
Le relazioni tra esseri umani si realizzano attraverso interconnessioni apparentemente insondabili. Esse possono essere di varia natura e legano madri e padri ai loro figlie e figli, amiche e amici, persone che decidono di intraprendere, in maniera più o meno stabile, una relazione affettiva. In ogni caso, ciò che si viene a determinare è un agire affettivo che implica una connessione tra strutture sociali e cognitive, le quali poggiano indissolubilmente sull’intermediazione dei sistemi simbolici. Questo significa che non solo la relazione assume una connotazione nel momento in cui si realizza, in base alla sua qualità e qualificazione, ma significa anche che essa è destinata a mutare nel tempo, come conseguenza dell’evoluzione continua degli individui. In essa, tuttavia, permane la struttura e l’idea della connotazione originaria che l’ha determinata, influenzandone, positivamente o negativamente, i risvolti futuri. Tutto questo avviene nell’alveo di una sostanziale complessità, quella umana, che si contrappone alla semplificazione che la contemporaneità imporrebbe.1 In un mondo, quello attuale, che sente il bisogno di categorizzare ed etichettare l’agire umano, e in particolare quello affettivo, ci si deve arrendere di fronte a una imperscrutabile evidenza: ciò che guida l’uomo e la donna nella ricerca dell’alterità è un simbolismo che tenta di ricondurre alla macrodimensione dell’amore romantico qualsiasi connessione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


