Il contributo analizza le principali innovazioni introdotte dal D.Lgs. n. 36/2023 volte a garantire l’equo trattamento dei lavoratori impiegati nei contratti pubblici, con particolare riferimento al principio di applicazione dei contratti collettivi sancito dall’art. 11 del Codice. Tale norma si configura come il cardine di un micro-sistema normativo coordinato, finalizzato a escludere forme di concorrenza basate sul mero ribasso del costo del lavoro, salvo che esso non sia giustificato da reali efficienze organizzative. L’analisi approfondisce le disposizioni che attribuiscono alla pubblica amministrazione il potere di imporre l’applicazione di un determinato CCNL, nonché agli operatori economici la possibilità di applicare un CCNL diverso ma equivalente, soffermandosi sulle relative ragioni giuridiche e sulla compatibilità di tali previsioni con la Costituzione – in particolare con la tutela della libertà di iniziativa economica – e con il diritto europeo, in riferimento alle libertà di circolazione e alla direttiva sul distacco dei lavoratori. Particolare attenzione è inoltre dedicata alle tabelle ministeriali e, più in generale, agli strumenti di controllo che consentono, sia in fase di gara sia in fase esecutiva, di verificare il rispetto degli obblighi di equo trattamento, prospettando un modello di gestione collaborativo tra stazioni appaltanti e operatori economici dei costi della manodopera. Lo scritto approfondisce anche il tema della tutela dei lavoratori impiegati dai subappaltatori, in virtù della speciale attenzione riservata dal nuovo Codice al principio di parità delle tutele nel subappalto.
Contratti pubblici e applicazione dei contratti collettivi: le nuove frontiere del principio di equo trattamento
Edoardo Caruso
2024
Abstract
Il contributo analizza le principali innovazioni introdotte dal D.Lgs. n. 36/2023 volte a garantire l’equo trattamento dei lavoratori impiegati nei contratti pubblici, con particolare riferimento al principio di applicazione dei contratti collettivi sancito dall’art. 11 del Codice. Tale norma si configura come il cardine di un micro-sistema normativo coordinato, finalizzato a escludere forme di concorrenza basate sul mero ribasso del costo del lavoro, salvo che esso non sia giustificato da reali efficienze organizzative. L’analisi approfondisce le disposizioni che attribuiscono alla pubblica amministrazione il potere di imporre l’applicazione di un determinato CCNL, nonché agli operatori economici la possibilità di applicare un CCNL diverso ma equivalente, soffermandosi sulle relative ragioni giuridiche e sulla compatibilità di tali previsioni con la Costituzione – in particolare con la tutela della libertà di iniziativa economica – e con il diritto europeo, in riferimento alle libertà di circolazione e alla direttiva sul distacco dei lavoratori. Particolare attenzione è inoltre dedicata alle tabelle ministeriali e, più in generale, agli strumenti di controllo che consentono, sia in fase di gara sia in fase esecutiva, di verificare il rispetto degli obblighi di equo trattamento, prospettando un modello di gestione collaborativo tra stazioni appaltanti e operatori economici dei costi della manodopera. Lo scritto approfondisce anche il tema della tutela dei lavoratori impiegati dai subappaltatori, in virtù della speciale attenzione riservata dal nuovo Codice al principio di parità delle tutele nel subappalto.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
ECaruso_art. 11 Codice_R. Ursi (a cura di) Studi sui principi generali del codice dei contratti pubblici (2024).pdf
solo gestori archivio
Descrizione: versione editoriale
Tipologia:
Full text (versione editoriale)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
1.01 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.01 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


