Il contributo analizza la disciplina degli appalti nei servizi sociali e nei servizi di ricerca e sviluppo, contenuta negli articoli 127-131 e 135 del d.lgs. n. 36/2023. In apertura, viene offerto un inquadramento dell’approccio dell’ordinamento europeo ai servizi sociali, anche alla luce della distinzione tra servizi di interesse economico generale (SIEG) e servizi di interesse generale non economico. Particolare attenzione è riservata al c.d. regime alleggerito introdotto dalle direttive europee del 2014 in materia di contratti pubblici, con focus sulla sua “doppia anima”, volta a coniugare esigenze solidaristiche e logiche concorrenziali nell’ambito dell’affidamento dei servizi alla persona. Sempre in chiave eurounitaria, viene proposta una tassonomia delle ipotesi in cui il diritto dei contratti pubblici risulta inapplicabile ab origine, per difetto di selettività, di carattere sinallagmatico e/o di onerosità del rapporto. Seguono l’analisi e la sistematizzazione delle principali deroghe sviluppate dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea (in particolare, le sentenze Spezzino, Casta e Asade), tese a individuare soluzioni di bilanciamento tra i principi di concorrenza e le finalità solidaristiche meno rigidamente ancorate alle logiche di mercato. La parte centrale del lavoro è dedicata all’evoluzione della normativa nazionale in materia di affidamenti di servizi sociali, con attenzione al passaggio al nuovo Codice dei contratti pubblici del 2023. Viene esaminato il regime intermedio delineato per i servizi alla persona, approfondendo alcune criticità interpretative ancora aperte, tra cui i limiti territoriali, l’utilizzo dell’accreditamento come strumento di preselezione, l’applicazione delle clausole di equo trattamento dei lavoratori e di riassorbimento del personale, la continuità assistenziale e il regime degli affidamenti sotto soglia. Segue l’analisi della disciplina applicabile ai servizi di ristorazione collettiva e ai servizi sostitutivi di mensa, anche alla luce dell’evoluzione giurisprudenziale. Chiude il contributo l’esame della disciplina degli appalti relativi ai servizi di ricerca e sviluppo, con particolare riferimento all’art. 135 del Codice. In questa sede si approfondisce la distinzione tra appalti tradizionali e appalti pre-commerciali, evidenziando come questi ultimi, se correttamente inquadrati, risultino esclusi dall’ambito di applicazione della normativa sui contratti pubblici.
Appalti nei servizi sociali e di ricerca e sviluppo (artt. 127-128, 129-131, 135)
Edoardo Caruso
2025
Abstract
Il contributo analizza la disciplina degli appalti nei servizi sociali e nei servizi di ricerca e sviluppo, contenuta negli articoli 127-131 e 135 del d.lgs. n. 36/2023. In apertura, viene offerto un inquadramento dell’approccio dell’ordinamento europeo ai servizi sociali, anche alla luce della distinzione tra servizi di interesse economico generale (SIEG) e servizi di interesse generale non economico. Particolare attenzione è riservata al c.d. regime alleggerito introdotto dalle direttive europee del 2014 in materia di contratti pubblici, con focus sulla sua “doppia anima”, volta a coniugare esigenze solidaristiche e logiche concorrenziali nell’ambito dell’affidamento dei servizi alla persona. Sempre in chiave eurounitaria, viene proposta una tassonomia delle ipotesi in cui il diritto dei contratti pubblici risulta inapplicabile ab origine, per difetto di selettività, di carattere sinallagmatico e/o di onerosità del rapporto. Seguono l’analisi e la sistematizzazione delle principali deroghe sviluppate dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea (in particolare, le sentenze Spezzino, Casta e Asade), tese a individuare soluzioni di bilanciamento tra i principi di concorrenza e le finalità solidaristiche meno rigidamente ancorate alle logiche di mercato. La parte centrale del lavoro è dedicata all’evoluzione della normativa nazionale in materia di affidamenti di servizi sociali, con attenzione al passaggio al nuovo Codice dei contratti pubblici del 2023. Viene esaminato il regime intermedio delineato per i servizi alla persona, approfondendo alcune criticità interpretative ancora aperte, tra cui i limiti territoriali, l’utilizzo dell’accreditamento come strumento di preselezione, l’applicazione delle clausole di equo trattamento dei lavoratori e di riassorbimento del personale, la continuità assistenziale e il regime degli affidamenti sotto soglia. Segue l’analisi della disciplina applicabile ai servizi di ristorazione collettiva e ai servizi sostitutivi di mensa, anche alla luce dell’evoluzione giurisprudenziale. Chiude il contributo l’esame della disciplina degli appalti relativi ai servizi di ricerca e sviluppo, con particolare riferimento all’art. 135 del Codice. In questa sede si approfondisce la distinzione tra appalti tradizionali e appalti pre-commerciali, evidenziando come questi ultimi, se correttamente inquadrati, risultino esclusi dall’ambito di applicazione della normativa sui contratti pubblici.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Estratti Caruso_Commentario Clarich.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: versione editoriale
Tipologia:
Full text (versione editoriale)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
3.25 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.25 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


