I modelli di città green, sostenibile, sana e smart implicano tutti necessariamente uno stravolgimento nel modo di concepire, programmare e progettare gli spazi e i sistemi della mobilità urbana rispetto a quanto fatto sino ad ora. Il potenziale trasformativo delle città – specie quelle medie di cui è principalmente composto il nostro Paese – è vasto, seppur indissolubilmente legato al coraggio e alla lungimiranza politico-amministrativa. Sulla scia delle attuali politiche europee e in ottemperanza ad agende nazionali e regionali per città e territori più sani, accessibili e liberi dal traffico veicolare privato, il progetto dei sistemi e degli spazi per una mobilità alternativa all'auto appare come l'elemento chiave del ragionamento. Il contributo si concentra sul caso di studio di Ferrara, una “falsa” città delle biciclette, con uno dei più alti tassi di motorizzazione a livello nazionale e un'offerta di trasporto pubblico tra le peggiori. Il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara e l'Agenzia Mobilità e Impianti (AMI) della provincia stanno lavorando insieme alla definizione del nuovo Piano del Trasporto Pubblico Locale (2026), sviluppando diversi progetti di ricerca integrati al fine di mappare le abitudini e i bisogni di mobilità della popolazione studentesca, dai bambini delle elementari agli studenti universitari. Utilizzando metodologie quali/quantitative, l'obiettivo è giungere alla definizione di nuovi servizi di mobilità possibili e, al contempo, definire progetti di rigenerazione degli spazi pubblici urbani, a partire dai sedimi stradali.
Prossima fermata: Ferrara. Un progetto di ricerca integrato a supporto della mobilità sostenibile urbana
Elena Dorato
Primo
;Caterina RondinaSecondo
;Marco Odorizzi.Ultimo
2025
Abstract
I modelli di città green, sostenibile, sana e smart implicano tutti necessariamente uno stravolgimento nel modo di concepire, programmare e progettare gli spazi e i sistemi della mobilità urbana rispetto a quanto fatto sino ad ora. Il potenziale trasformativo delle città – specie quelle medie di cui è principalmente composto il nostro Paese – è vasto, seppur indissolubilmente legato al coraggio e alla lungimiranza politico-amministrativa. Sulla scia delle attuali politiche europee e in ottemperanza ad agende nazionali e regionali per città e territori più sani, accessibili e liberi dal traffico veicolare privato, il progetto dei sistemi e degli spazi per una mobilità alternativa all'auto appare come l'elemento chiave del ragionamento. Il contributo si concentra sul caso di studio di Ferrara, una “falsa” città delle biciclette, con uno dei più alti tassi di motorizzazione a livello nazionale e un'offerta di trasporto pubblico tra le peggiori. Il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara e l'Agenzia Mobilità e Impianti (AMI) della provincia stanno lavorando insieme alla definizione del nuovo Piano del Trasporto Pubblico Locale (2026), sviluppando diversi progetti di ricerca integrati al fine di mappare le abitudini e i bisogni di mobilità della popolazione studentesca, dai bambini delle elementari agli studenti universitari. Utilizzando metodologie quali/quantitative, l'obiettivo è giungere alla definizione di nuovi servizi di mobilità possibili e, al contempo, definire progetti di rigenerazione degli spazi pubblici urbani, a partire dai sedimi stradali.| File | Dimensione | Formato | |
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