Il 10 maggio si è aperta a Venezia la 19. Mostra Internazionale di Architettura curata da Carlo Ratti che, per la sua edizione, ha scelto il titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective. Un titolo, che rimanda direttamente a questo numero di OFFICINA*, nato e pensato prima che il tema della Biennale fosse reso noto, e volto a indagare il ruolo delle nuove intelligenze, in particolare quelle artificiali, nella professione di architetto, ma anche, più in generale, nella vita di ogni giorno. L’intelligenza descritta in questo numero è una forma di tecnologia utile, applicata o applicabile a differenti contesti e ambiti professionali, ma soprattutto un’intelligenza a servizio dell’uomo e dell’architetto, delle sue necessità, e in grado di supportarlo nelle sue difficoltà. La Biennale appena inaugurata è stata l’occasione per affrontare apertamente scenari legati all’intelligenza ancora più complessi e articolati: se è vero che l’innovazione e l’intelligenza artificiale sono alla base di molti degli allestimenti dei padiglioni nazionali è altrettanto vero che la varietà e l’articolazione dei progetti presentati in Biennale mettono in risalto le altre due forme di intelligenza indagate da Ratti: quella naturale, che vede nella natura e nei suoi processi una fonte inesauribile di risorse e possibilità, ma anche quella collettiva, quella fatta di saperi e tradizioni, comunità, storie e abilità tipicamente umane uniche e non riproducibili da una macchina o da un’intelligenza artificiale. Così, mentre ci si interroga sul valore etico di questi strumenti e sull’impatto che robot, computer e “digitale” hanno e avranno sulla nostra vita, forse ci si dimentica che essi alla fine sono meri strumenti per affinare strategie di produzione e sviluppo proprie dell’uomo. In un mondo, quello dell’innovazione, che fa della logica e della razionalità il suo unico ambito di sperimentazione, ci sarà sempre qualcuno - un umano - che per creatività, intuito o semplicemente per un colpo di fortuna, riuscirà a proporci una visione nuova e inaspettata di ciò che ormai sembrava essere scontato.

INTELLIGENS

Michele Marchi
Primo
Conceptualization
;
2025

Abstract

Il 10 maggio si è aperta a Venezia la 19. Mostra Internazionale di Architettura curata da Carlo Ratti che, per la sua edizione, ha scelto il titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective. Un titolo, che rimanda direttamente a questo numero di OFFICINA*, nato e pensato prima che il tema della Biennale fosse reso noto, e volto a indagare il ruolo delle nuove intelligenze, in particolare quelle artificiali, nella professione di architetto, ma anche, più in generale, nella vita di ogni giorno. L’intelligenza descritta in questo numero è una forma di tecnologia utile, applicata o applicabile a differenti contesti e ambiti professionali, ma soprattutto un’intelligenza a servizio dell’uomo e dell’architetto, delle sue necessità, e in grado di supportarlo nelle sue difficoltà. La Biennale appena inaugurata è stata l’occasione per affrontare apertamente scenari legati all’intelligenza ancora più complessi e articolati: se è vero che l’innovazione e l’intelligenza artificiale sono alla base di molti degli allestimenti dei padiglioni nazionali è altrettanto vero che la varietà e l’articolazione dei progetti presentati in Biennale mettono in risalto le altre due forme di intelligenza indagate da Ratti: quella naturale, che vede nella natura e nei suoi processi una fonte inesauribile di risorse e possibilità, ma anche quella collettiva, quella fatta di saperi e tradizioni, comunità, storie e abilità tipicamente umane uniche e non riproducibili da una macchina o da un’intelligenza artificiale. Così, mentre ci si interroga sul valore etico di questi strumenti e sull’impatto che robot, computer e “digitale” hanno e avranno sulla nostra vita, forse ci si dimentica che essi alla fine sono meri strumenti per affinare strategie di produzione e sviluppo proprie dell’uomo. In un mondo, quello dell’innovazione, che fa della logica e della razionalità il suo unico ambito di sperimentazione, ci sarà sempre qualcuno - un umano - che per creatività, intuito o semplicemente per un colpo di fortuna, riuscirà a proporci una visione nuova e inaspettata di ciò che ormai sembrava essere scontato.
2025
CREATIVITY, ARTIFICIAL INTELLIGENCE, EVOLUTIONARY TECHNOLOGIES
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