Dell’abitazione dell’avvocato Cesare Borgatti, situata in via Bellaria, Carlo Savonuzzi segue la progettazione architettonica e impiantistica fino alla sua realizzazione, negli anni 1953-1954. Nei disegni a china su carta da lucido sono tracciati numerosi schizzi a matita di soluzioni progettuali e molti appunti. Diversi elaborati riguardano il disegno di porte, finestre e inferriate, ma soprattutto ritroviamo anche qui la consueta attenzione per le scale interne, in due diverse soluzioni. Nei progetti di Carlo Savonuzzi, lo sviluppo dei corpi scala prende spesso avvio con alcuni gradini di invito, che fungono anche da appoggio del caposcala, un elemento di inizio del parapetto, ogni volta significativo e ben risolto. La rappresentazione, che comprende sempre una planimetria, contempla pure il dettaglio dei parapetti e dei corrimano, opportunamente rappresentati anche in sezione. La scala principale, articolata in tre rampe di diversa lunghezza disposte a C, è introdotta da una coppia di gradini d’invito, ciascuno con una estremità arrotondata: nella sovrapposizione delle due estremità semicircolari poggia il fine pilastrino caposcala. Il parapetto è rappresentato anche in sezione (scala 1:10), per far meglio comprendere lo sviluppo già delineato in proiezione, definito da pannellature (o forse vuoti) sottolineate da una cornice modanata. La seconda scala, a doppia rampa parallela ma con diverso numero di gradini, si sviluppa in un vano di minori dimensioni; non ha pianerottolo intermedio, sostituito dal giro dei gradini a piè d’oca, e neppure il caposcala, ma un parapetto simile al precedente (scala 1:5) in cui sembra proposta, con aggiunta a matita, una soluzione con inserimento di profili in ferro battuto nell’ultima specchiatura del parapetto allo sbarco della scala. Gli infissi, sia interni che esterni, costituiscono un ulteriore tratto distintivo dei progetti di Savonuzzi. Per questa commissione egli disegna due porte interne, rispettivamente a due e tre ante, caratterizzate dalla presenza di specchiature, probabilmente vetrate. Nella casa sono presenti anche cancellate interne, destinate a delimitare gli ingressi. Nel disegno a china su carta da lucido, finalizzato a definire le misure principali delle diverse ante mobili e fisse, sono aggiunte a matita delle cuspidi ad arricchimento del disegno d’insieme, sia nella parte superiore che in quella inferiore di una delle ante. La fotografia della zona di ingresso dell’abitazione testimonia l’effettiva realizzazione di questo dettaglio, applicato a tutte le ante in ferro battuto, e il maggior sviluppo della parte decorativa nella zona al centro delle specchiature dei cancelli.
Casa Borgatti
Marco Bussoli
2024
Abstract
Dell’abitazione dell’avvocato Cesare Borgatti, situata in via Bellaria, Carlo Savonuzzi segue la progettazione architettonica e impiantistica fino alla sua realizzazione, negli anni 1953-1954. Nei disegni a china su carta da lucido sono tracciati numerosi schizzi a matita di soluzioni progettuali e molti appunti. Diversi elaborati riguardano il disegno di porte, finestre e inferriate, ma soprattutto ritroviamo anche qui la consueta attenzione per le scale interne, in due diverse soluzioni. Nei progetti di Carlo Savonuzzi, lo sviluppo dei corpi scala prende spesso avvio con alcuni gradini di invito, che fungono anche da appoggio del caposcala, un elemento di inizio del parapetto, ogni volta significativo e ben risolto. La rappresentazione, che comprende sempre una planimetria, contempla pure il dettaglio dei parapetti e dei corrimano, opportunamente rappresentati anche in sezione. La scala principale, articolata in tre rampe di diversa lunghezza disposte a C, è introdotta da una coppia di gradini d’invito, ciascuno con una estremità arrotondata: nella sovrapposizione delle due estremità semicircolari poggia il fine pilastrino caposcala. Il parapetto è rappresentato anche in sezione (scala 1:10), per far meglio comprendere lo sviluppo già delineato in proiezione, definito da pannellature (o forse vuoti) sottolineate da una cornice modanata. La seconda scala, a doppia rampa parallela ma con diverso numero di gradini, si sviluppa in un vano di minori dimensioni; non ha pianerottolo intermedio, sostituito dal giro dei gradini a piè d’oca, e neppure il caposcala, ma un parapetto simile al precedente (scala 1:5) in cui sembra proposta, con aggiunta a matita, una soluzione con inserimento di profili in ferro battuto nell’ultima specchiatura del parapetto allo sbarco della scala. Gli infissi, sia interni che esterni, costituiscono un ulteriore tratto distintivo dei progetti di Savonuzzi. Per questa commissione egli disegna due porte interne, rispettivamente a due e tre ante, caratterizzate dalla presenza di specchiature, probabilmente vetrate. Nella casa sono presenti anche cancellate interne, destinate a delimitare gli ingressi. Nel disegno a china su carta da lucido, finalizzato a definire le misure principali delle diverse ante mobili e fisse, sono aggiunte a matita delle cuspidi ad arricchimento del disegno d’insieme, sia nella parte superiore che in quella inferiore di una delle ante. La fotografia della zona di ingresso dell’abitazione testimonia l’effettiva realizzazione di questo dettaglio, applicato a tutte le ante in ferro battuto, e il maggior sviluppo della parte decorativa nella zona al centro delle specchiature dei cancelli.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


