Judith Butler

Fin dall’adolescenza, Butler è animata dal desiderio di vivere in un mondo che rifletta il valore della propria e altrui vita e nel quale ciascuno possa ottenere pieno riconoscimento. Per questo, la sua ricca riflessione filosofica non si limita agli angusti schemi della teoria – parola che, anzi, le crea non pochi disagi – ma si fa anche pensiero politico, traducendosi spesso in azione. Tale aspetto fa di lei una figura scomoda, a volte incompresa, non di rado fraintesa, ancor più spesso strumentalizzata quale bersaglio polemico nell’ambito di vere e proprie campagne ideologiche, a partire da quella nei confronti del gender. Ripercorrere alcuni sentieri del suo pensiero può allora contribuire a restituire la ricchezza e la complessità di un articolato itinerario intellettuale, che la vede alacremente impegnata in un lavoro culturale che vuole concorrere a creare le concrete condizioni di vivibilità per ciascuna persona, in nome di una concezione radicale di eguaglianza.