Searching for meaning: capitalism, degrowth and Indigenous traditions. Learning from the Ulchi

This PhD thesis explores how narratives about the meaning of human life are linked to economic theory and practice, and ecological values. The topic is addressed from three perspectives: capitalism, degrowth and Indigenous knowledge systems. For this purpose, first, the thesis gives an overview of how dominant Western philosophical narratives about meaningfulness manifest in the capitalist theory and practice, particularly in the ideas of economic development and growth, and in consumerism. Second, drawing on literature and a survey conducted in the degrowth community, the thesis analyses how degrowth as an anti-capitalist political project challenges the capitalist framings of meaningfulness and offers alternative visions rooted in the ideas of a good life for all, collectivity and collective wasteful activities (dépense). Third, based on the works of Indigenous authors, the kincentric worldview and the alternative framings about human life and meaningfulness that are rooted in it are discussed, emphasising the non-anthropocentrism and land-based focus of such framings. Fourth, based on ethnographic work, the thesis explores how this kincentric understanding of human life is present in the culture, and spiritual and economic practices of the Ulchi Nation, in particular, in the concept of биву удэны and the principle of self-limitation. Finally, the thesis summarises the findings, emphasising the differences and similarities between the capitalist, degrowth and kincentric framings of meaningfulness, and discusses how the kincentric worldview can offer paths towards further and ontologically rooted radicalisation of the theory and project of degrowth through the concepts of an ecological self, spiritual environmentalism and spiritual localism, relational economy and radical spirituality.

Questa tesi di dottorato esplora come le narrazioni sul significato della vita umana siano collegate alla teoria e alla pratica economica, e ai valori ecologici. L'argomento è affrontato da tre prospettive: capitalismo, decrescita e sistemi di conoscenza indigeni. A tal fine, la tesi fornisce innanzitutto una panoramica su come le narrazioni filosofiche dominanti occidentali riguardanti il significato della vita si manifestano nella teoria e nella pratica capitalista, in particolare nelle idee di sviluppo economico e crescita, e nel consumismo. In secondo luogo, attingendo alla letteratura e a un sondaggio condotto nella comunità della decrescita, la tesi analizza come la decrescita, come progetto politico anti-capitalista, sfida le costruzioni capitaliste del significato della vita e offre visioni alternative radicate nelle idee di una vita buona per tutti, collettività e attività collettive dissipative (dépense). In terzo luogo, sulla base delle opere di autori indigeni, vengono discussi la visione del mondo kincentrica e le costruzioni alternative della vita umana e del significato della vita che vi sono radicate, sottolineando l'assenza di antropocentrismo e l'orientamento territoriale di tali costruzioni. In quarto luogo, sulla base di lavori etnografici, la tesi esplora come questa comprensione kincentrica della vita umana sia presente nella cultura, nelle pratiche spirituali ed economiche della Nazione Ulchi, in particolare nel concetto di биву удэны e nel principio di auto-limitazione. Infine, la tesi riassume i risultati, enfatizzando le differenze e le somiglianze tra le costruzioni capitaliste, della decrescita e kincentriche del significato, e discute come la visione del mondo kincentrica possa offrire percorsi verso una radicalizzazione ulteriore e ontologicamente radicata della teoria e del progetto della decrescita attraverso i concetti di sé ecologico, ambientalismo spirituale e localismo spirituale, economia relazionale e spiritualità radicale.