La salute dei lavoratori rappresenta una colonna portante del progresso sociale e del benessere economico. Il quadro strategico della Commissione Europea sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (OSH) mira a prevenire infortuni e malattie professionali. L'esposizione prolungata a carichi di lavoro elevati può causare disturbi muscolo-scheletrici, stress cardiovascolare e affaticamento, aumentando il rischio di pensionamenti anticipati e assenteismo. Sebbene l'attività fisica nel tempo libero sia essenziale per la salute, quella lavorativa può invece avere effetti negativi, un fenomeno noto come il "paradosso dell'attività fisica". Tra le professioni più impegnative dal punto di vista fisico vi è la raccolta dei rifiuti. In Italia, il sistema di raccolta porta a porta (PaP) è ampiamente diffuso e comporta frequenti sollevamenti, trasporti di carichi e l'esposizione a rischi biologici. Sebbene migliori la qualità della raccolta differenziata e il riciclo, contribuendo agli obiettivi ambientali, pone anche importanti sfide per la salute dei lavoratori. La movimentazione manuale dei carichi e le molteplici sollecitazioni aumentano il livello di sforzo fisico. Tuttavia, la raccolta PaP rimane un pilastro della gestione dei rifiuti in Italia. Strategie di prevenzione e monitoraggio della quantificazione dello sforzo sono essenziali per proteggere la salute dei lavoratori mitigando i rischi e garantendo la sostenibilità operativa. Dopo una fase di screening, i soggetti dello studio hanno eseguito test da sforzo cardiorespiratorio. Nella fase di monitoraggio sul campo, ogni lavoratore è stato dotato di un sensore cardiaco personale e monitorato durante interi turni di lavoro durante tre stagioni diverse dell'anno, considerando cinque differenti tipologie di rifiuto. Sono stati raccolti dati sulla frequenza cardiaca e calcolati parametri di carico fisico, come il Relative Aerobic Strain (RAS), la percentuale di riserva della frequenza cardiaca (%HRR) e il tempo trascorso oltre le soglie ventilatorie. Per valutare la fatica indotta dal lavoro e la qualità del recupero, è stata utilizzata la versione italiana adattata della Need for Recovery Scale (NDR), questionario auto-valutativo. I risultati hanno evidenziato che nel 75,6% dei turni lavorativi il valore di RAS ha superato il limite raccomandato del 30%, mentre nel 33% dei casi è stato oltrepassato il limite di %HRR, indicando una preoccupante prevalenza di elevati livelli di carico fisico. Inoltre, i lavoratori hanno trascorso il 3,2% del tempo monitorato al di sopra della prima soglia ventilatoria (VT1). Sebbene non siano state riscontrate differenze statisticamente significative tra l'influenza del periodo climatico e l'impatto delle diverse tipologie di rifiuto sullo sforzo fisico, i rifiuti organici e le temperature miti hanno mostrato tendenze di stress più elevate. I punteggi della NDR hanno evidenziato un moderato bisogno di recupero, con una correlazione tra RAS e fatica, suggerendo che lo stress cardiovascolare rappresenti un fattore chiave nella percezione del carico di lavoro. Sebbene l’influenza del clima e delle tipologie di rifiuto non abbia mostrato effetti statisticamente significativi, le tendenze osservate suggeriscono che questi fattori possano comunque incidere sull’intensità del carico lavorativo. L’integrazione del monitoraggio della frequenza cardiaca con il tracciamento GPS in tempo reale si è inoltre rivelata un valido strumento per l’identificazione e la localizzazione dei picchi di sforzo durante le giornate lavorative, consentendo un’analisi immediata delle condizioni di lavoro. L’elevato tasso di abbandono, dovuto a infortuni, dimissioni e riassegnazioni, sottolinea l’insostenibilità delle attuali condizioni lavorative e l'urgenza di adottare misure per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Workers’ health is the backbone of the societal progress and economic well-being. The European Commission's strategic framework on Occupational Health and Safety (OSH) aims to prevent workplace injuries and diseases. Prolonged exposure to high workloads can lead to musculoskeletal disorders, cardiovascular strain, and fatigue correlating with early retirement and absenteeism. While physical activity in leisure time is certainly essential, occupational activities are linked to adverse health outcomes, including cardiovascular disease, a phenomenon known as "physical activity paradox." Aging workforce in an additional risks and chronic illnesses impact productivity and increase healthcare costs. Moreover, physically demanding jobs expose workers to excessive physical strain, which correlates with early retirement and absenteeism. Waste collection is a physically demanding occupation. Door-to-door (DtD) collection, widely adopted in Italy, involves frequent lifting, carrying, and exposure to biological risks. DtD improves waste sorting and recycling quality, aligning with environmental goals, but poses occupational challenges. Manual handling of loads and exposure to the multifaced aspects of workload exacerbate strain. Despite its challenges, DtD remains a cornerstone of Italy's waste management strategy. Effective prevention practices are vital for protecting workers’ health and ensuring sustainable occupational systems. Enhanced research and monitoring using modern tools like wearable sensors can better quantify physical strain and mitigate risks. For waste collectors, targeted interventions addressing physical and mental strain are essential to maintain their health and contribute to environmental sustainability. After an initial screening phase, subjects went through cardiorespiratory exercise testing functional evaluation. For the field measurement phase each worker was equipped with a personal heart rate sensor and personalized mobile app with GPS. Workers monitored entire working shifts during three different seasons of the year, considering 5 different waste typologies. All workers were solo collectors. Heart Rate data were gathered, and physical workload parameters were calculated. These parameters included Relative Aerobic Strain (RAS), percentage of heart rate reserve (%HRR) and time overcoming ventilatory thresholds. The Italian adapted version of the Need for Recovery Scale was chosen to investigate the work-induced fatigue, the recovery quality and needs from a subjective point of view. Results revealed that 75,6% of the work shifts exceeded the recommended 30% RAS limit and 33% of them surpassed the %HRR limit indicating worrying prevalence of high workload levels. Workers also spent 3,2% of the monitored time above the first ventilatory threshold (VT1). While no statistically significant differences were found between the influence of the climate period on strain and the impact of waste typologies on effort, organic waste and mild temperatures showed higher stress trends. The NDR scores highlighted moderate recovery needs with correlation between RAS and fatigue, suggesting cardiovascular strain as a key determinant of perceived workload. DtD collection frequently exceed recommended prevention limits. Even though the climatic influence and waste typologies did not show noteworthy effects, the observed trends advise that these factors still may affect workload intensities. The combination between heart rate tracking and real-time GPS tracking turned out to be a valuable asset for detection and geolocation of heart rate peaks during the workdays allowing for immediate investigation. High dropout rate due to injuries, resignations and reassignments underscore the unsustainability of current working conditions and the urgency of addressing worker health and safety.
Safety and Wellbeing of Door-to-Door Waste Collectors
ZERBINI, Valentina
2025
Abstract
La salute dei lavoratori rappresenta una colonna portante del progresso sociale e del benessere economico. Il quadro strategico della Commissione Europea sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (OSH) mira a prevenire infortuni e malattie professionali. L'esposizione prolungata a carichi di lavoro elevati può causare disturbi muscolo-scheletrici, stress cardiovascolare e affaticamento, aumentando il rischio di pensionamenti anticipati e assenteismo. Sebbene l'attività fisica nel tempo libero sia essenziale per la salute, quella lavorativa può invece avere effetti negativi, un fenomeno noto come il "paradosso dell'attività fisica". Tra le professioni più impegnative dal punto di vista fisico vi è la raccolta dei rifiuti. In Italia, il sistema di raccolta porta a porta (PaP) è ampiamente diffuso e comporta frequenti sollevamenti, trasporti di carichi e l'esposizione a rischi biologici. Sebbene migliori la qualità della raccolta differenziata e il riciclo, contribuendo agli obiettivi ambientali, pone anche importanti sfide per la salute dei lavoratori. La movimentazione manuale dei carichi e le molteplici sollecitazioni aumentano il livello di sforzo fisico. Tuttavia, la raccolta PaP rimane un pilastro della gestione dei rifiuti in Italia. Strategie di prevenzione e monitoraggio della quantificazione dello sforzo sono essenziali per proteggere la salute dei lavoratori mitigando i rischi e garantendo la sostenibilità operativa. Dopo una fase di screening, i soggetti dello studio hanno eseguito test da sforzo cardiorespiratorio. Nella fase di monitoraggio sul campo, ogni lavoratore è stato dotato di un sensore cardiaco personale e monitorato durante interi turni di lavoro durante tre stagioni diverse dell'anno, considerando cinque differenti tipologie di rifiuto. Sono stati raccolti dati sulla frequenza cardiaca e calcolati parametri di carico fisico, come il Relative Aerobic Strain (RAS), la percentuale di riserva della frequenza cardiaca (%HRR) e il tempo trascorso oltre le soglie ventilatorie. Per valutare la fatica indotta dal lavoro e la qualità del recupero, è stata utilizzata la versione italiana adattata della Need for Recovery Scale (NDR), questionario auto-valutativo. I risultati hanno evidenziato che nel 75,6% dei turni lavorativi il valore di RAS ha superato il limite raccomandato del 30%, mentre nel 33% dei casi è stato oltrepassato il limite di %HRR, indicando una preoccupante prevalenza di elevati livelli di carico fisico. Inoltre, i lavoratori hanno trascorso il 3,2% del tempo monitorato al di sopra della prima soglia ventilatoria (VT1). Sebbene non siano state riscontrate differenze statisticamente significative tra l'influenza del periodo climatico e l'impatto delle diverse tipologie di rifiuto sullo sforzo fisico, i rifiuti organici e le temperature miti hanno mostrato tendenze di stress più elevate. I punteggi della NDR hanno evidenziato un moderato bisogno di recupero, con una correlazione tra RAS e fatica, suggerendo che lo stress cardiovascolare rappresenti un fattore chiave nella percezione del carico di lavoro. Sebbene l’influenza del clima e delle tipologie di rifiuto non abbia mostrato effetti statisticamente significativi, le tendenze osservate suggeriscono che questi fattori possano comunque incidere sull’intensità del carico lavorativo. L’integrazione del monitoraggio della frequenza cardiaca con il tracciamento GPS in tempo reale si è inoltre rivelata un valido strumento per l’identificazione e la localizzazione dei picchi di sforzo durante le giornate lavorative, consentendo un’analisi immediata delle condizioni di lavoro. L’elevato tasso di abbandono, dovuto a infortuni, dimissioni e riassegnazioni, sottolinea l’insostenibilità delle attuali condizioni lavorative e l'urgenza di adottare misure per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.