Il trasferimento dell’antico ospedale Sant’Anna nella nuova sede, a partire dal 1927, determina un generale riassetto dell’area in cui esso si trovava sin dal Quattrocento. Della vasta operazione urbanistica ed edilizia sono protagonisti Girolamo Savonuzzi, e il fratello Carlo, a cui si deve il “quadrivio novecentista”, esito dell’apertura di nuovi percorsi stradali, del riadattamento dei fabbricati quattrocenteschi e della realizzazione di nuove architetture. Nel generale quadro di riconversione del comparto urbano, nel 1931 Carlo Savonuzzi si occupa di riadattare gli edifici dismessi dell’ospedale che si distendevano lungo corso della Giovecca, con la farmacia e alcune botteghe, le sale di degenza femminili e gli uffici dell’ospedale, in una compagine edilizia che ben si prestava per ricavarne abitazioni di diverso taglio. Tra i disegni del fondo archivistico sono presenti alcuni studi per le soluzioni di facciata sviluppati tra il 1931 e l’inizio del 1932: l’edificio viene allungato verso la chiesa di San Carlo e innalzato per ottenere un ulteriore piano abitativo, permettendo di realizzare complessivamente 13 appartamenti. I disegni mettono a fuoco la cura del progettista per i dettagli costruttivi e decorativi del vano d’ingresso e dei vani scale principale e secondario, caratterizzando i soffitti, le pavimentazioni dei pianerottoli, le ringhiere delle scale, le vetrate del lucernario.
Palazzo Sant'Anna. Corso Giovecca
Rita Fabbri;Marco Bussoli
2024
Abstract
Il trasferimento dell’antico ospedale Sant’Anna nella nuova sede, a partire dal 1927, determina un generale riassetto dell’area in cui esso si trovava sin dal Quattrocento. Della vasta operazione urbanistica ed edilizia sono protagonisti Girolamo Savonuzzi, e il fratello Carlo, a cui si deve il “quadrivio novecentista”, esito dell’apertura di nuovi percorsi stradali, del riadattamento dei fabbricati quattrocenteschi e della realizzazione di nuove architetture. Nel generale quadro di riconversione del comparto urbano, nel 1931 Carlo Savonuzzi si occupa di riadattare gli edifici dismessi dell’ospedale che si distendevano lungo corso della Giovecca, con la farmacia e alcune botteghe, le sale di degenza femminili e gli uffici dell’ospedale, in una compagine edilizia che ben si prestava per ricavarne abitazioni di diverso taglio. Tra i disegni del fondo archivistico sono presenti alcuni studi per le soluzioni di facciata sviluppati tra il 1931 e l’inizio del 1932: l’edificio viene allungato verso la chiesa di San Carlo e innalzato per ottenere un ulteriore piano abitativo, permettendo di realizzare complessivamente 13 appartamenti. I disegni mettono a fuoco la cura del progettista per i dettagli costruttivi e decorativi del vano d’ingresso e dei vani scale principale e secondario, caratterizzando i soffitti, le pavimentazioni dei pianerottoli, le ringhiere delle scale, le vetrate del lucernario.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.