Il saggio si propone di illustrare in che modo, dalla signoria di Niccolò III alla fine di quella di Ercole I (toccando marginalmente anche il periodo di Alfonso I), la propaganda artistica e letteraria si sia avvalsa di figure mitologiche e storiche dell’antichità (Ercole, Ciro il Grande, Alessandro Magno, Cesare, ecc.) al fine di consolidare nel corso del tempo l’immagine del buon governo estense e del suo saggio e clemente signore soprattutto quando la successione al potere, tra Borso ed Ercole I, fu assai turbolenta per i contrasti interni alla stessa casata. Sulla scia di analoga appropriazione culturale dell’antichità classica nelle signorie limitrofe, i signori di Ferrara incentivarono i letterati e gli artisti di corte a creare l’immagine di una sovranità che si rispecchiasse in modo del tutto peculiare nei caratteri dei singoli eroi classici e che si proponesse come somma di pregi antichi e di virtù moderne. Tale propaganda, così certosinamente perseguita nel corso del secolo, si palesa fin negli strati più bassi della cultura cittadina, dove le figure antiche ricompaiono come specula principis.
Eroi antichi alla corte di Ferrara. Alessandro, Cesare, Ciro il Grande ed Ercole specula principis della casa d’Este
Valentina Gritti
2025
Abstract
Il saggio si propone di illustrare in che modo, dalla signoria di Niccolò III alla fine di quella di Ercole I (toccando marginalmente anche il periodo di Alfonso I), la propaganda artistica e letteraria si sia avvalsa di figure mitologiche e storiche dell’antichità (Ercole, Ciro il Grande, Alessandro Magno, Cesare, ecc.) al fine di consolidare nel corso del tempo l’immagine del buon governo estense e del suo saggio e clemente signore soprattutto quando la successione al potere, tra Borso ed Ercole I, fu assai turbolenta per i contrasti interni alla stessa casata. Sulla scia di analoga appropriazione culturale dell’antichità classica nelle signorie limitrofe, i signori di Ferrara incentivarono i letterati e gli artisti di corte a creare l’immagine di una sovranità che si rispecchiasse in modo del tutto peculiare nei caratteri dei singoli eroi classici e che si proponesse come somma di pregi antichi e di virtù moderne. Tale propaganda, così certosinamente perseguita nel corso del secolo, si palesa fin negli strati più bassi della cultura cittadina, dove le figure antiche ricompaiono come specula principis.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.