l’ipotesi dalla quale prende avvio la mia riflessione è che il presente tecnocratico abbia esasperato la tendenza anti-sistemica, atomistica e deterministica che è all’origine della tecno-scienza contemporanea, nella frammentazione iperspecialistica di un sapere che sempre più è sottoposto all’imperio di un unico modello. Lyotard (2008) spiega molto bene come la condizione postmoderna abbia forgiato una concezione della conoscenza non tanto nella sua vocazione formativa, ma in quanto scambio di informazioni sempre più digitalizzate, transitorie ed effimere e, nella sostanza, private della possibilità di un’elaborazione critica. La proposta è in un’epistemologia della formazione che agisca attraverso un paradigma differente. Tale paradigma ci si basa sul presupposto che l’unità ontologica della riflessione educativa nel tempo presente è il soggetto-nell’ambiente, cioè nelle relazioni (Bateson G. y M. C. Bateson, 1987). La persona non esiste se non dentro questo complesso intreccio di nessi. È la relazione il congegno epistemico, la semantica profonda della formazione. Alla luce di questi presupposti epistemici cercheremo di riflettere sulla correlazione che esiste fra la crisi educativa che colpisce la scuola europea e la massiccia esposizione alle nuove tecnologie digitali. La proposta che ne deriva è in un processo formativo di coscientizzazione del reale, delle sue dinamiche, delle criticità e delle sue speranze. La strategia è la metacognizione.

L’inganno digitale. La deriva dell'educazione nel mondo contemporaneo

Anita Gramigna
Primo
2024

Abstract

l’ipotesi dalla quale prende avvio la mia riflessione è che il presente tecnocratico abbia esasperato la tendenza anti-sistemica, atomistica e deterministica che è all’origine della tecno-scienza contemporanea, nella frammentazione iperspecialistica di un sapere che sempre più è sottoposto all’imperio di un unico modello. Lyotard (2008) spiega molto bene come la condizione postmoderna abbia forgiato una concezione della conoscenza non tanto nella sua vocazione formativa, ma in quanto scambio di informazioni sempre più digitalizzate, transitorie ed effimere e, nella sostanza, private della possibilità di un’elaborazione critica. La proposta è in un’epistemologia della formazione che agisca attraverso un paradigma differente. Tale paradigma ci si basa sul presupposto che l’unità ontologica della riflessione educativa nel tempo presente è il soggetto-nell’ambiente, cioè nelle relazioni (Bateson G. y M. C. Bateson, 1987). La persona non esiste se non dentro questo complesso intreccio di nessi. È la relazione il congegno epistemico, la semantica profonda della formazione. Alla luce di questi presupposti epistemici cercheremo di riflettere sulla correlazione che esiste fra la crisi educativa che colpisce la scuola europea e la massiccia esposizione alle nuove tecnologie digitali. La proposta che ne deriva è in un processo formativo di coscientizzazione del reale, delle sue dinamiche, delle criticità e delle sue speranze. La strategia è la metacognizione.
2024
9786525170855
Epistemologia della formazione, tecnocrazia, crisi educativa, metacognizione.
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