Nel suo ultimo rapporto riferito al ventennio 2000-2019, lo United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNDRR) ha riportato che gli eventi catastrofici estremi hanno colpito circa 4 miliardi di persone, delle quali più di un milione hanno perso la vita, con danni per circa 3 trilioni di dollari, dati quasi raddoppiati rispetto al ventennio precedente. Se a livello globale la situazione è preoccupante, nella penisola italiana la situazione è anche peggiore per i ben noti rischi (sismici, idrogeologici, vulcanici, …) e per la vulnerabilità degli edifici. Nel contesto italiano, caratterizzato dalla presenza diffusa e pervasiva di un numero enorme di opere d’arte dal valore inestimabile, è evidente che la prevenzione svolga un ruolo fondamentale per la tutela del patrimonio artistico. In scenari cosiddetti “di pace”, la movimentazione di oggetti d’arte può avvenire per motivazioni diverse: trasporto per un prestito/mostra, per il restauro di un’opera, per il restauro del fabbricato che ospita l’opera, per la vendita del manufatto, trasporto in seguito a ritrovamento o recupero di refurtiva. In tutti questi contesti sono previste, dalla normativa vigente, procedure autorizzative che richiedono tempistiche anche lunghe, durante le quali si ha tutto il tempo per valutare le condizioni microclimatiche del luogo di partenza e di quello di arrivo, la distanza da coprire, il tipo di veicolo da impiegare, il tipo di imballaggio da realizzare, il numero degli addetti, il tipo di copertura assicurativa da predisporre. In caso di emergenza, quali sono le normative che direttamente o indirettamente sono rivolte a prevenire, tutelare, salvaguardare, proteggere, evacuare, stoccare, restaurare, ripristinare i beni culturali? Il contributo proposto intende approfondire il quadro conoscitivo di tali normative (estere e italiane) per cercare di capire, anche tramite casi studio, se le istituzioni museali, pubbliche e private, siano consapevoli del problema. Alla luce di tale analisi, sarà possibile comprendere meglio quali siano gli spunti progettuali che la disciplina del design può cogliere per apportare un proprio contributo al tema della sopravvivenza dei beni culturali con soluzioni che spaziano dalla mappatura proattiva dei siti espositivi, ai kit di strumenti di primo intervento, ai contenitori per il trasporto in emergenza, all’allestimento di depositi temporanei accessibili.

Design for Survival. Scenari, visioni, approcci del design per la sopravvivenza

Mancini marco;davide turrini
2024

Abstract

Nel suo ultimo rapporto riferito al ventennio 2000-2019, lo United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNDRR) ha riportato che gli eventi catastrofici estremi hanno colpito circa 4 miliardi di persone, delle quali più di un milione hanno perso la vita, con danni per circa 3 trilioni di dollari, dati quasi raddoppiati rispetto al ventennio precedente. Se a livello globale la situazione è preoccupante, nella penisola italiana la situazione è anche peggiore per i ben noti rischi (sismici, idrogeologici, vulcanici, …) e per la vulnerabilità degli edifici. Nel contesto italiano, caratterizzato dalla presenza diffusa e pervasiva di un numero enorme di opere d’arte dal valore inestimabile, è evidente che la prevenzione svolga un ruolo fondamentale per la tutela del patrimonio artistico. In scenari cosiddetti “di pace”, la movimentazione di oggetti d’arte può avvenire per motivazioni diverse: trasporto per un prestito/mostra, per il restauro di un’opera, per il restauro del fabbricato che ospita l’opera, per la vendita del manufatto, trasporto in seguito a ritrovamento o recupero di refurtiva. In tutti questi contesti sono previste, dalla normativa vigente, procedure autorizzative che richiedono tempistiche anche lunghe, durante le quali si ha tutto il tempo per valutare le condizioni microclimatiche del luogo di partenza e di quello di arrivo, la distanza da coprire, il tipo di veicolo da impiegare, il tipo di imballaggio da realizzare, il numero degli addetti, il tipo di copertura assicurativa da predisporre. In caso di emergenza, quali sono le normative che direttamente o indirettamente sono rivolte a prevenire, tutelare, salvaguardare, proteggere, evacuare, stoccare, restaurare, ripristinare i beni culturali? Il contributo proposto intende approfondire il quadro conoscitivo di tali normative (estere e italiane) per cercare di capire, anche tramite casi studio, se le istituzioni museali, pubbliche e private, siano consapevoli del problema. Alla luce di tale analisi, sarà possibile comprendere meglio quali siano gli spunti progettuali che la disciplina del design può cogliere per apportare un proprio contributo al tema della sopravvivenza dei beni culturali con soluzioni che spaziano dalla mappatura proattiva dei siti espositivi, ai kit di strumenti di primo intervento, ai contenitori per il trasporto in emergenza, all’allestimento di depositi temporanei accessibili.
2024
9788896463345
Design; beni culturali; emergenza; kit di sopravvivenza; opere d'arte;
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