L’impatto dell’uomo sul Pianeta ha portato alla devastazione degli ecosistemi naturali, ha ampliato le diseguaglianze, ha creato città e architetture in cui non vi sono relazioni tra le varie parti che la compongono. Oggi ogni forma urbis tradizionale è stata dissolta e “Abitiamo dei territori la cui metrica non è più spaziale” [Cacciari, 2021]. Il sistema simbolico che utilizziamo oggi come architetti non riesce più a rappresentare la Comunità umana in continua mutazione. Sembra allora nascere la necessità di adeguare il processo progettuale all’elaborazione di visioni e strategie differenti rispetto al passato, operando con un sistema che preveda una nuova concezione del tempo, collegando passato e futuro e guardando al passato, non come disciplina, ma come ricordo trascritto. Come un insieme di possibilità, all’interno di una visione ecosistemica che dovrà generare un nuovo tessuto più complesso che non riduca l'intricata rete di interazioni dinamiche che lo compongono, e che si baserà sul concetto di post-natura, inteso come luogo della convivenza e soggetto in conflitto. L’architetto diviene, allora, lo stratega che assembla materiali provenienti da diversi livelli di reale in grado di accogliere il molteplice, il frammentario, il polimorfo. L'obiettivo è costruire un sistema di pensiero capace di attivare percorsi non lineari che stabiliranno nuove genealogie, basandosi sulla mutazione dell’esistente, in una relazione inclusiva con la realtà su cui opera, che definiranno assemblaggi che si rifanno a elementi post-naturali e non più alla città costruita.

Assemblaggi post naturali

alessandro gaiani
2023

Abstract

L’impatto dell’uomo sul Pianeta ha portato alla devastazione degli ecosistemi naturali, ha ampliato le diseguaglianze, ha creato città e architetture in cui non vi sono relazioni tra le varie parti che la compongono. Oggi ogni forma urbis tradizionale è stata dissolta e “Abitiamo dei territori la cui metrica non è più spaziale” [Cacciari, 2021]. Il sistema simbolico che utilizziamo oggi come architetti non riesce più a rappresentare la Comunità umana in continua mutazione. Sembra allora nascere la necessità di adeguare il processo progettuale all’elaborazione di visioni e strategie differenti rispetto al passato, operando con un sistema che preveda una nuova concezione del tempo, collegando passato e futuro e guardando al passato, non come disciplina, ma come ricordo trascritto. Come un insieme di possibilità, all’interno di una visione ecosistemica che dovrà generare un nuovo tessuto più complesso che non riduca l'intricata rete di interazioni dinamiche che lo compongono, e che si baserà sul concetto di post-natura, inteso come luogo della convivenza e soggetto in conflitto. L’architetto diviene, allora, lo stratega che assembla materiali provenienti da diversi livelli di reale in grado di accogliere il molteplice, il frammentario, il polimorfo. L'obiettivo è costruire un sistema di pensiero capace di attivare percorsi non lineari che stabiliranno nuove genealogie, basandosi sulla mutazione dell’esistente, in una relazione inclusiva con la realtà su cui opera, che definiranno assemblaggi che si rifanno a elementi post-naturali e non più alla città costruita.
2023
9791280379030
Post-Naturale, mutazione esistente, progetto architettura, strumenti
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