Premessa una ricostruzione sistematica della complessiva struttura della disciplina dell'informazione al consumatore di alimenti nel diritto dell'UE, partendo dai principi vincolanti e dalle c.d. “pratiche leali di informazione” (codificate all'art. 7 del reg. UE n. 1169/2011), il saggio analizza le singole informazioni obbligatorie previste - e disciplinate nei contenuti e nelle modalità vincolanti - dal regolamento medesimo: la “denominazione dell’alimento”, gli ingredienti e la loro elencazione (e il regime speciale degli ingredienti facenti parte dell'elenco tassativo degli allergeni contenuto nell'allegato II al regolamento), le previsioni in tema di etichettatura concernenti additivi, aromi, enzimi e coadiuvanti tecnologici; l’ingrediente "caratterizzante" e il “QUID”; la quantità netta; il termine minimo di conservazione e la data di scadenza; le complesse e problematiche norme in tema di indicazione obbligatoria del Paese di origine (o di provenienza) dell'alimento e dell’ingrediente primario (con analisi anche delle più rilevanti previsioni contenute nel reg. UE 2018/775; l’indicazione obbligatoria del lotto; la peculiare figura giuridica del c.d. “responsabile delle informazioni”, le responsabilità che sorgono in capo ad esso e le ragioni della sua introduzione. Qualche riflessione è dedicata infine alle ipotesi (comportanti deroghe alle regole generali) per i quali l'ordinamento dell'UE contempla obblighi informativi ridotti: vendita B2B, micropack, prodotti sfusi o “preincartati”, nonché alle modalità obbligatorie di presentazione delle informazioni.
Gli obblighi informativi di fonte unionale
P. Borghi
2024
Abstract
Premessa una ricostruzione sistematica della complessiva struttura della disciplina dell'informazione al consumatore di alimenti nel diritto dell'UE, partendo dai principi vincolanti e dalle c.d. “pratiche leali di informazione” (codificate all'art. 7 del reg. UE n. 1169/2011), il saggio analizza le singole informazioni obbligatorie previste - e disciplinate nei contenuti e nelle modalità vincolanti - dal regolamento medesimo: la “denominazione dell’alimento”, gli ingredienti e la loro elencazione (e il regime speciale degli ingredienti facenti parte dell'elenco tassativo degli allergeni contenuto nell'allegato II al regolamento), le previsioni in tema di etichettatura concernenti additivi, aromi, enzimi e coadiuvanti tecnologici; l’ingrediente "caratterizzante" e il “QUID”; la quantità netta; il termine minimo di conservazione e la data di scadenza; le complesse e problematiche norme in tema di indicazione obbligatoria del Paese di origine (o di provenienza) dell'alimento e dell’ingrediente primario (con analisi anche delle più rilevanti previsioni contenute nel reg. UE 2018/775; l’indicazione obbligatoria del lotto; la peculiare figura giuridica del c.d. “responsabile delle informazioni”, le responsabilità che sorgono in capo ad esso e le ragioni della sua introduzione. Qualche riflessione è dedicata infine alle ipotesi (comportanti deroghe alle regole generali) per i quali l'ordinamento dell'UE contempla obblighi informativi ridotti: vendita B2B, micropack, prodotti sfusi o “preincartati”, nonché alle modalità obbligatorie di presentazione delle informazioni.| File | Dimensione | Formato | |
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