Il popolo indigeno Guaranì, per rivolgersi agli dei, usano quelle che loro chiamano ‘Belle Parole’, parole che scorrono nella linfa degli alberi, nel fruscio del vento che agita le foglie, nei pensieri del Bene. Il libro rappresenta il secondo risultato di una ricerca di Pedagogia etnografica svolta dal gruppo EURESIS (Università di Ferrara) iniziata nell’aprile 2022 presso le comunità̀ indigene Guaranì dell’Isola di Cotinga (Paranà, Brasile). L’approccio epistemologico della ricerca si dipana all’interno di una dimensione comparativa che tiene conto dei processi storici che hanno coinvolto le comunità prese in esame, ed ha lo scopo di proporre una riflessione pedagogica di carattere inter e transculturale. A questo fine, abbiamo cercato di porre a confronto sistemi di razionalità differenti: il nostro e quello di questo Popolo dal sentire poetico. Siamo infatti convinti che porsi sul ‘crinale della differenza’, comparando elementi culturali radicalmente lontani, rappresenti l’occasione di incontro di altre forme di pensiero, quindi altri modi di organizzazione la conoscenza e l’apprendimento. Il discorso Guaranì sul mondo si struttura a partire dal mito, inteso come congegno cognitivo che definisce le categorie attorno alle quali queste comunità rappresentano la realtà e il loro orizzonte di senso. Per tale ragione, entrare in contatto con questa cultura significa dar voce all’antico canto dei loro miti, alla parola dei loro ancestri, ai saperi antichi che ancora oggi vengono “raccontati” di generazione in generazione. Alla ricerca di quell’incanto, che forse, abbiamo perduto.

Cantare l’incanto. Comparazione educativa e Intercultura

C. Boschi
2024

Abstract

Il popolo indigeno Guaranì, per rivolgersi agli dei, usano quelle che loro chiamano ‘Belle Parole’, parole che scorrono nella linfa degli alberi, nel fruscio del vento che agita le foglie, nei pensieri del Bene. Il libro rappresenta il secondo risultato di una ricerca di Pedagogia etnografica svolta dal gruppo EURESIS (Università di Ferrara) iniziata nell’aprile 2022 presso le comunità̀ indigene Guaranì dell’Isola di Cotinga (Paranà, Brasile). L’approccio epistemologico della ricerca si dipana all’interno di una dimensione comparativa che tiene conto dei processi storici che hanno coinvolto le comunità prese in esame, ed ha lo scopo di proporre una riflessione pedagogica di carattere inter e transculturale. A questo fine, abbiamo cercato di porre a confronto sistemi di razionalità differenti: il nostro e quello di questo Popolo dal sentire poetico. Siamo infatti convinti che porsi sul ‘crinale della differenza’, comparando elementi culturali radicalmente lontani, rappresenti l’occasione di incontro di altre forme di pensiero, quindi altri modi di organizzazione la conoscenza e l’apprendimento. Il discorso Guaranì sul mondo si struttura a partire dal mito, inteso come congegno cognitivo che definisce le categorie attorno alle quali queste comunità rappresentano la realtà e il loro orizzonte di senso. Per tale ragione, entrare in contatto con questa cultura significa dar voce all’antico canto dei loro miti, alla parola dei loro ancestri, ai saperi antichi che ancora oggi vengono “raccontati” di generazione in generazione. Alla ricerca di quell’incanto, che forse, abbiamo perduto.
2024
978-88-99302-80-1
Epistemologia, Transcultura, Etnografia, Guaranì, Incanto
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