La nostra attenzione è rivolta al saggio di Merlau-Ponty L’occhio e lo spirito, che Calude Lefort ha considerato una meditazione “sul corpo, la visione, la pittura”47. Si tratta dell’ultima opera del filosofo, per l’argomento della quale vale la pena impiegare l’incisiva frase di Bachelard: “far partire l’interesse durevole dell’osservatore da un primo moto di stupore”48. Sarebbe proprio questo a rendere la percezione visiva qualcosa di più di una semplice raccolta di dati sensibili da mettere a disposizione dell’intelletto. Essa riveste una centralità nelle immagini costitutive del mondo, che le scienze ancor oggi tardano ad individuare. Il concetto di corpo, per l’autore, apre la porta ad una dimensione sistemica tra soggetto e mondo, dove la percezione è inserzione dell’umano nel contesto vitale. La percezione, in base alla lezione husserliana, deve svolgere una funzione incessante e, in particolare nell’arte pittorica, si fa “interrogazione interminabile”49 per ottenere la conoscenza peculiare del visibile: “la visione è presa, o si fa, nel mezzo delle cose, là dove un visibile comincia a vedere”50. L'obiettivo è nella proposta di una antropologia formativa a partire da un approccio estetico epistemologicamente fondato.

Immaginario e percezione pensante : Per un’antropologia formativa

Anita Gramigna
Primo
2024

Abstract

La nostra attenzione è rivolta al saggio di Merlau-Ponty L’occhio e lo spirito, che Calude Lefort ha considerato una meditazione “sul corpo, la visione, la pittura”47. Si tratta dell’ultima opera del filosofo, per l’argomento della quale vale la pena impiegare l’incisiva frase di Bachelard: “far partire l’interesse durevole dell’osservatore da un primo moto di stupore”48. Sarebbe proprio questo a rendere la percezione visiva qualcosa di più di una semplice raccolta di dati sensibili da mettere a disposizione dell’intelletto. Essa riveste una centralità nelle immagini costitutive del mondo, che le scienze ancor oggi tardano ad individuare. Il concetto di corpo, per l’autore, apre la porta ad una dimensione sistemica tra soggetto e mondo, dove la percezione è inserzione dell’umano nel contesto vitale. La percezione, in base alla lezione husserliana, deve svolgere una funzione incessante e, in particolare nell’arte pittorica, si fa “interrogazione interminabile”49 per ottenere la conoscenza peculiare del visibile: “la visione è presa, o si fa, nel mezzo delle cose, là dove un visibile comincia a vedere”50. L'obiettivo è nella proposta di una antropologia formativa a partire da un approccio estetico epistemologicamente fondato.
2024
9788899302726
Immaginario, Estetica, Percezione, Antropologia formativa
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