Redatto in occasione della mostra Il rumore della memoria. Arte e impegno civile per i 50 anni del Museo al Deportato di Carpi, della quale l’autrice è stata anche curatrice (con L. Roversi), il contributo ne accompagna, narrativamente, il progetto espositivo che si avvale di due sezioni, distinte ma idealmente collegate a dar conto di un unico filo conduttore. Partendo da alcune tavole dello studio di architetti BBPR di Milano (Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto N. Rogers), cui si deve la struttura del Museo al Deportato, concepito negli anni Sessanta ed inaugurato il 14 ottobre 1973, la mostra prosegue infatti con i bozzetti originali di Renato Guttuso e Corrado Cagli che con Alberto Longoni, Picasso e Léger, rappresentano alcune delle pareti graffite all’interno delle tredici sale del museo. Il percorso si arricchisce poi di opere, pittoriche e scultoree, di Giacomo Manzù presente con il bassorilievo Cristo con generale del 1947, di Sandro Cherchi con la terracotta Figura del 1948, di Franco Garelli con il dipinto L’impiccato del 1944, di Mirko (Basaldella) con il mosaico Furore del 1944, di Corrado Cagli con l’imponente scultura Figura d’uomo databile al finire degli anni Quaranta, di Ernesto Treccani con il dipinto La collina del 1943, di Tono Zancanaro con una china della serie “Peragibba” del 1943, di Ennio Morlotti con l’olio Estate 1946. Si tratta di significative figure selezionate per dar vita a questa prima sezione della mostra sulla quale si sofferma l’analisi di questo scritto facendo leva sulle immagini, anche lì dove le forme, le espressioni degli artisti hanno genesi diverse. È un nodo centrale cui si collega la seconda sezione della mostra dedicata ai disegni di Aldo Carpi, di proprietà del museo carpigiano, realizzati in gran parte durante la sua prigionia a Mauthausen e Gusen. Un nucleo di opere che arriva fino agli anni del dopoguerra, quando in un clima rasserenato si collocano anche alcune opere di Carrà, di Braque, di Picasso accomunate dal tema della colomba, simbolo di grande forza per la conquista di un mondo libero e pacificato.

La dignità della memoria

Fiorillo A. P.
2024

Abstract

Redatto in occasione della mostra Il rumore della memoria. Arte e impegno civile per i 50 anni del Museo al Deportato di Carpi, della quale l’autrice è stata anche curatrice (con L. Roversi), il contributo ne accompagna, narrativamente, il progetto espositivo che si avvale di due sezioni, distinte ma idealmente collegate a dar conto di un unico filo conduttore. Partendo da alcune tavole dello studio di architetti BBPR di Milano (Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto N. Rogers), cui si deve la struttura del Museo al Deportato, concepito negli anni Sessanta ed inaugurato il 14 ottobre 1973, la mostra prosegue infatti con i bozzetti originali di Renato Guttuso e Corrado Cagli che con Alberto Longoni, Picasso e Léger, rappresentano alcune delle pareti graffite all’interno delle tredici sale del museo. Il percorso si arricchisce poi di opere, pittoriche e scultoree, di Giacomo Manzù presente con il bassorilievo Cristo con generale del 1947, di Sandro Cherchi con la terracotta Figura del 1948, di Franco Garelli con il dipinto L’impiccato del 1944, di Mirko (Basaldella) con il mosaico Furore del 1944, di Corrado Cagli con l’imponente scultura Figura d’uomo databile al finire degli anni Quaranta, di Ernesto Treccani con il dipinto La collina del 1943, di Tono Zancanaro con una china della serie “Peragibba” del 1943, di Ennio Morlotti con l’olio Estate 1946. Si tratta di significative figure selezionate per dar vita a questa prima sezione della mostra sulla quale si sofferma l’analisi di questo scritto facendo leva sulle immagini, anche lì dove le forme, le espressioni degli artisti hanno genesi diverse. È un nodo centrale cui si collega la seconda sezione della mostra dedicata ai disegni di Aldo Carpi, di proprietà del museo carpigiano, realizzati in gran parte durante la sua prigionia a Mauthausen e Gusen. Un nucleo di opere che arriva fino agli anni del dopoguerra, quando in un clima rasserenato si collocano anche alcune opere di Carrà, di Braque, di Picasso accomunate dal tema della colomba, simbolo di grande forza per la conquista di un mondo libero e pacificato.
2024
9791255761525
Arte - Impegno - Memoria -
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