L’attività di ricerca presentata in questa memoria riguarda lo studio di alcune monete di epoca romana appartenenti ad una collezione privata e rinvenute nel settore nord-occidentale della Provincia di Ferrara (Italia). In particolare, i reperti sono stati dapprima sottoposti a una serie di valutazioni di tipo numismatico quali la determinazione di diametro, spessore medio, peso e identificazione di dritto, rovescio e legenda. Successivamente, le monete sono state sottoposte ad osservazioni allo stereomicroscopio al fine di valutarne lo stato di conservazione. La valutazione della microstruttura e della composizione chimica è stata eseguita mediante microscopia ottica ed elettronica, e mediante analisi semi-quantitativa alla microsonda (SEM/EDS); quest’ultima tecnica è stata inoltre impiegata per determinare la morfologia e la composizione chimica delle patine presenti sulla superficie dei reperti. I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare che le monete sono costituite da una lega Ag-Cu contenente una piccola percentuale di Pb come residuo del processo di coppellazione. La microstruttura è di tipo dendritico, tipica degli oggetti ottenuti per fusione; in alcuni casi sono state evidenziate cavità di ritiro negli spazi interdendritici. In corrispondenza dell’iconografia, le dendriti appaiono appiattite e allungate secondo alcune direzioni preferenziali a seguito del processo di coniatura. I prodotti di alterazione risultano costituiti prevalentemente da Cl e Br; tali elementi, che presentano elevata affinità con l’Ag, derivano con ogni probabilità dall’interazione con l’acquifero a falda libera dell’area di Bondeno, contaminato da contributi profondi di acque selenitiche dovute a litologie della serie gessoso-solfifera.
Analisi archeometallurgiche di monete romane rinvenute presso il settore nord-occidentale della provincia di Ferrara
Chiara Soffritti;Elettra Fabbri;Annalisa Fortini;Carmela Vaccaro;Gian Luca Garagnani
2023
Abstract
L’attività di ricerca presentata in questa memoria riguarda lo studio di alcune monete di epoca romana appartenenti ad una collezione privata e rinvenute nel settore nord-occidentale della Provincia di Ferrara (Italia). In particolare, i reperti sono stati dapprima sottoposti a una serie di valutazioni di tipo numismatico quali la determinazione di diametro, spessore medio, peso e identificazione di dritto, rovescio e legenda. Successivamente, le monete sono state sottoposte ad osservazioni allo stereomicroscopio al fine di valutarne lo stato di conservazione. La valutazione della microstruttura e della composizione chimica è stata eseguita mediante microscopia ottica ed elettronica, e mediante analisi semi-quantitativa alla microsonda (SEM/EDS); quest’ultima tecnica è stata inoltre impiegata per determinare la morfologia e la composizione chimica delle patine presenti sulla superficie dei reperti. I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare che le monete sono costituite da una lega Ag-Cu contenente una piccola percentuale di Pb come residuo del processo di coppellazione. La microstruttura è di tipo dendritico, tipica degli oggetti ottenuti per fusione; in alcuni casi sono state evidenziate cavità di ritiro negli spazi interdendritici. In corrispondenza dell’iconografia, le dendriti appaiono appiattite e allungate secondo alcune direzioni preferenziali a seguito del processo di coniatura. I prodotti di alterazione risultano costituiti prevalentemente da Cl e Br; tali elementi, che presentano elevata affinità con l’Ag, derivano con ogni probabilità dall’interazione con l’acquifero a falda libera dell’area di Bondeno, contaminato da contributi profondi di acque selenitiche dovute a litologie della serie gessoso-solfifera.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.