Il carattere simbolico dei Sacrari italiani

Il saggio ripercorre la vicenda del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti muovendo dalla sua istituzione e prendendo in esame il ruolo dei due principali Commissari – i generali Faracovi e Cei – tra la fine degli anni Venti e il decennio successivo, nella definizione dei Sacrari di Guerra. Si tratta di monumenti che, al di là dei loro caratteri architettonici, sono strumentali al regime fascista, divenendo «cornice di un simbolo», ovvero la massa che vi è radunata nelle grandi occasioni rituali». Costruiti per accogliere grandi concentramenti di salme dei soldati caduti ai quali rendere onore, i Sacrari operavano in realtà una appropriazione del sacrificio dei soldati negli stessi anni in cui il regime si apprestava a una nuova e ancor più terribile guerra. In questo senso essi sono testimoni della Storia; e di ciò è necessario essere consapevoli, per comprenderne le ragioni e il monito che tramandano: la memoria delle vite divelte dalla guerra, da tutte le guerre.