Questo volume è il primo frutto di una ricerca etnografica sul campo che il Gruppo di Ricerca Internazionale EURESIS dell’Università di Ferrara, ha iniziato nel 2022 presso le comunità indigene guaranì, che vivono nella regione del Paranà brasiliano, in modo particolare, sull’Isola di Cotinga. Lo scopo di questi studi è quello di collocarsi sul crinale della differenza3 in un gioco di rispecchiamento che ci consente di osservare, interpretare e comprendere l’alterità al fine di indentificarne le differenti forme di razionalità e, in fondo, i significati che questo popolo antico e raffinato attribuiscono al reale. Di conseguenza, l’approccio è, in primo luogo, epistemologico: il fine della ricerca è infatti quello di tentare di interpretare e comprendere come funzionino i processi di costruzione della conoscenza all’interno di contesti caratterizzati da una forte densità relazionale. Si tratta, evidentemente, di una realtà radicalmente lontana dal nostro orizzonte culturale. Le informazioni e i dati raccolti dalla ricerca etnografica, unitamente a quelli bibliografici, sono interpretati entro una cornice ermeneutica. Si tratta di un’epistemologia che si auto-interroga, che si confronta con la differenza e che promuove processi metacognitivi. Riteniamo infatti, che tali processualità siano essenziali tanto per la riflessività pedagogica, quanto per la progettazione di pratiche educative transculturali.
Introduzione [a Itaipu, le pietre che cantano. Formazione e resilienza nel popolo Guaranì]
C. Boschi
2024
Abstract
Questo volume è il primo frutto di una ricerca etnografica sul campo che il Gruppo di Ricerca Internazionale EURESIS dell’Università di Ferrara, ha iniziato nel 2022 presso le comunità indigene guaranì, che vivono nella regione del Paranà brasiliano, in modo particolare, sull’Isola di Cotinga. Lo scopo di questi studi è quello di collocarsi sul crinale della differenza3 in un gioco di rispecchiamento che ci consente di osservare, interpretare e comprendere l’alterità al fine di indentificarne le differenti forme di razionalità e, in fondo, i significati che questo popolo antico e raffinato attribuiscono al reale. Di conseguenza, l’approccio è, in primo luogo, epistemologico: il fine della ricerca è infatti quello di tentare di interpretare e comprendere come funzionino i processi di costruzione della conoscenza all’interno di contesti caratterizzati da una forte densità relazionale. Si tratta, evidentemente, di una realtà radicalmente lontana dal nostro orizzonte culturale. Le informazioni e i dati raccolti dalla ricerca etnografica, unitamente a quelli bibliografici, sono interpretati entro una cornice ermeneutica. Si tratta di un’epistemologia che si auto-interroga, che si confronta con la differenza e che promuove processi metacognitivi. Riteniamo infatti, che tali processualità siano essenziali tanto per la riflessività pedagogica, quanto per la progettazione di pratiche educative transculturali.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.