Considerata la sempre più frequente osservazione di malattie esotiche, il medico che si trova di fronte a un viaggiatore rientrato da un paese tropicale, è spesso confrontato con patologie e problemi clinici di cui spesso non ha esperienza diagnostica e terapeutica, per le scarse conoscenze inerenti l’epidemiologia geografica e le principali modalità di presentazione di malattie tropicali/infettive in relazione all’area visitata. Non va inoltre dimenticato, che alcune di queste che si rendono evidenti al rientro da un viaggio, possono non riconoscere un’ origine infettiva. In generale, i viaggiatori possono contrar- re, a seconda della zona visitata e della tipologia del viaggio, malattie infettive e/o tropicali con differenti modalità: a. vettoriale, mediante zanzare del genere Aedes (malaria, WNV, leishmaniosi, ZIKV, Dengue, Chikugunya, en- cefalite giapponese, febbre emorragica di Crimea Congo, ecc.), o mediante mosche o cimici ematofaghe presenti in alcuni paesi Africani o del Sud America, (tripanosomiasi africana o americana, ecc.); b. contatto oro-fecale (febbre tifoide, diarrea del viaggiatore, epatite virale A ed E, ecc.); c. contatto con animali (leptospiosi, tularemia, rickettsiosi, brucellosi, rabbia, febbre Q, istoplasmosi, febbre di Lassa, ecc.); d. animale e interumano (febbre di Marburg, Lassa, EVD, ecc.); e. per via sessuale (HIV, HBV, sifilide, gonorrea, linfogranuloma venereo, papillomavirus, cancroide, ecc.).

Infezioni in Situazioni Particolari

Contini C
2021

Abstract

Considerata la sempre più frequente osservazione di malattie esotiche, il medico che si trova di fronte a un viaggiatore rientrato da un paese tropicale, è spesso confrontato con patologie e problemi clinici di cui spesso non ha esperienza diagnostica e terapeutica, per le scarse conoscenze inerenti l’epidemiologia geografica e le principali modalità di presentazione di malattie tropicali/infettive in relazione all’area visitata. Non va inoltre dimenticato, che alcune di queste che si rendono evidenti al rientro da un viaggio, possono non riconoscere un’ origine infettiva. In generale, i viaggiatori possono contrar- re, a seconda della zona visitata e della tipologia del viaggio, malattie infettive e/o tropicali con differenti modalità: a. vettoriale, mediante zanzare del genere Aedes (malaria, WNV, leishmaniosi, ZIKV, Dengue, Chikugunya, en- cefalite giapponese, febbre emorragica di Crimea Congo, ecc.), o mediante mosche o cimici ematofaghe presenti in alcuni paesi Africani o del Sud America, (tripanosomiasi africana o americana, ecc.); b. contatto oro-fecale (febbre tifoide, diarrea del viaggiatore, epatite virale A ed E, ecc.); c. contatto con animali (leptospiosi, tularemia, rickettsiosi, brucellosi, rabbia, febbre Q, istoplasmosi, febbre di Lassa, ecc.); d. animale e interumano (febbre di Marburg, Lassa, EVD, ecc.); e. per via sessuale (HIV, HBV, sifilide, gonorrea, linfogranuloma venereo, papillomavirus, cancroide, ecc.).
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