Il saggio indaga quali processi di riconoscimento, tutela e gestione dei valori storico-culturali e paesaggistici di un determinato territorio possano essere posti in atto attraverso gli strumenti dell’urbanistica, operazione che dipende da numerosi fattori: la storia di quel territorio e quella della (o delle) comunità che vi sono insediate, le sue dimensioni e caratteristiche geografiche, la capacità di alcuni soggetti agenti al suo interno di attivare processi virtuosi di patrimonializzazione e di ri-territorializzazione, utilizzando in modo sostenibile proprio le risorse territoriali nelle quali essi hanno riconosciuto quei valori. Per riflettere su questi temi, collocandoli nel contesto transfrontaliero della Venezia Giulia e delle regioni slovene di Goriška e Obalno-kraška, dove oggi si situano le tracce della rete territoriale prodotta dalla dinastia dei della Torre e Tasso, l'autrice parte da due documenti di riferimento, per comprendere se e come alcuni dei loro enunciati abbiano, negli ultimi due decenni, trovato realizzazione in questo territorio e con quali modalità: la Convenzione europea del paesaggio e la Convenzione di Faro sul patrimonio culturale. A partire da questi assunti, passa poi a descrivere quali siano stati, dal punto di vista degli strumenti pianificatori di area vasta, gli input dati dalla pianificazione territoriale ai processi di messa in valore dei patrimoni locali, scendendo poi di scala in alcuni contesti, per descrivere percorsi top-down e bottom-up di trasformazione dei territori, tutela delle risorse riconosciute come identitarie, fruizione e reinvenzione dei luoghi.
Risorse, valori, tutele e fruizione di un paesaggio di confine
Marin Alessandra
2023
Abstract
Il saggio indaga quali processi di riconoscimento, tutela e gestione dei valori storico-culturali e paesaggistici di un determinato territorio possano essere posti in atto attraverso gli strumenti dell’urbanistica, operazione che dipende da numerosi fattori: la storia di quel territorio e quella della (o delle) comunità che vi sono insediate, le sue dimensioni e caratteristiche geografiche, la capacità di alcuni soggetti agenti al suo interno di attivare processi virtuosi di patrimonializzazione e di ri-territorializzazione, utilizzando in modo sostenibile proprio le risorse territoriali nelle quali essi hanno riconosciuto quei valori. Per riflettere su questi temi, collocandoli nel contesto transfrontaliero della Venezia Giulia e delle regioni slovene di Goriška e Obalno-kraška, dove oggi si situano le tracce della rete territoriale prodotta dalla dinastia dei della Torre e Tasso, l'autrice parte da due documenti di riferimento, per comprendere se e come alcuni dei loro enunciati abbiano, negli ultimi due decenni, trovato realizzazione in questo territorio e con quali modalità: la Convenzione europea del paesaggio e la Convenzione di Faro sul patrimonio culturale. A partire da questi assunti, passa poi a descrivere quali siano stati, dal punto di vista degli strumenti pianificatori di area vasta, gli input dati dalla pianificazione territoriale ai processi di messa in valore dei patrimoni locali, scendendo poi di scala in alcuni contesti, per descrivere percorsi top-down e bottom-up di trasformazione dei territori, tutela delle risorse riconosciute come identitarie, fruizione e reinvenzione dei luoghi.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.