Lo strumento della condizionalità dei fondi erogabili nei contesti di gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea

Lo strumento della condizionalità non è nuovo nei rapporti interni tra l’Unione e gli Stati membri. Per i regolamenti del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (AMIF) e del Fondo Sicurezza Interna (ISF), un finanziamento può essere sospeso se "uno Stato membro non è conforme all’acquis dell'Unione” quando “una relazione di valutazione nell'ambito del meccanismo di valutazione e monitoraggio di Schengen (SEMM) ha individuato carenze nel settore pertinente". Il SEMM non prevede, però, una valutazione specifica del rispetto dei diritti fondamentali. Il primo programma di valutazione 2015-2019 mostra che non è stata adottata una sola raccomandazione relativa, ad esempio, ai respingimenti, nonostante le numerose segnalazioni negli Stati interessati. Tuttavia, nel novembre 2020, il mediatore dell'UE ha avviato un'inchiesta sulla mancanza di controllo, da parte della Commissione, sull’utilizzo dei fondi ricevuti dalle autorità croate nel contesto delle operazioni di gestione delle frontiere, in regime di aiuti di emergenza (EMAS) in ambito AMIF/ISF. Il paper approfondisce gli sviluppi dell’inchiesta e di discutere i possibili impatti della decisione del Mediatore sulla proposta di modifica del regolamento SEMM presentata dalla Commissione nel giugno 2021, che ha tra gli obiettivi quello di rafforzare il rispetto dei diritti fondamentali nell'ambito dell'acquis di Schengen. La proposta si inserisce nel più ampio sistema di garanzie procedurali alle frontiere esterne annunciate dal nuovo Patto su Migrazione e Asilo. Dal momento che la Commissione sembra riluttante a utilizzare gli strumenti dei trattati, come la procedura di infrazione, per imporre il rispetto dei diritti alla frontiera, lo scritto esplora la possibilità di usare lo strumento della condizionalità del SEMM quale ultimo baluardo di tutela, interrogandosi sulle sue potenzialità e criticità.