Osservare da vicino la composizione e le competenze della Task Force Migration and Management (in seguito TF), istituita a settembre del 2020 in seno alla Direzione Generali Migrazione e Affari Interni (in seguito DG HOME o semplicemente DG), permette di svolgere alcune riflessioni, di più ampio respiro, su alcune modalità e strumenti attualmente utilizzati dalla Commissione europea per assicurare la conformità della normativa e prassi nazionale al diritto dell’UE. Da un lato, infatti, la TF può essere raffigurata quale laboratorio per sperimentare nuove modalità di sussidiarietà dell’attuazione del diritto UE, rappresentando, quindi, uno strumento per sostenere l’atteggiamento deflattivo della Commissione in materia di infrazioni; dall’altro, tuttavia, questa entità potrebbe, rispecchiare nuovi sviluppi dei meccanismi di enforcement centralizzato del diritto dell’UE andando ad affiancare o sostituire, ad esempio, il meccanismo dell’EU Pilot. Pur potendosi evidenziare alcuni elementi che fanno propendere più per l’una che per l’altra “via” e che aprono ad una serie di profili problematici che incidono su istituti ben consolidati (par. 5), data la recente istituzione della TF, le scarse informazioni a disposizione e l’opacità che aleggia attorno sia alle funzioni che alla struttura della TF – non riconducibile solo ad una semplice articolazione della Commissione bensì ad un corpo più ibrido al cui interno si trovano anche esperti nazionali distaccati – il contributo mira innanzitutto a darne contorni più definiti. Dopo una descrizione della compagine (par. 2) e delle funzioni di coordinamento e implementazione congiunta chiaramente attribuite alla TF (par. 3), verrà illustrato il ruolo che, in termini meno trasparenti, essa svolge relativamente il monitoraggio e controllo dell’applicazione del diritto UE (par. 4).
LA TASK FORCE MIGRATION AND MANAGEMENT DELLA COMMISSIONE EUROPEA: UN NUOVO ATTORE NEL CONTROLLO DELL’ATTUAZIONE DEL DIRITTO UE?
marcella cometti
2023
Abstract
Osservare da vicino la composizione e le competenze della Task Force Migration and Management (in seguito TF), istituita a settembre del 2020 in seno alla Direzione Generali Migrazione e Affari Interni (in seguito DG HOME o semplicemente DG), permette di svolgere alcune riflessioni, di più ampio respiro, su alcune modalità e strumenti attualmente utilizzati dalla Commissione europea per assicurare la conformità della normativa e prassi nazionale al diritto dell’UE. Da un lato, infatti, la TF può essere raffigurata quale laboratorio per sperimentare nuove modalità di sussidiarietà dell’attuazione del diritto UE, rappresentando, quindi, uno strumento per sostenere l’atteggiamento deflattivo della Commissione in materia di infrazioni; dall’altro, tuttavia, questa entità potrebbe, rispecchiare nuovi sviluppi dei meccanismi di enforcement centralizzato del diritto dell’UE andando ad affiancare o sostituire, ad esempio, il meccanismo dell’EU Pilot. Pur potendosi evidenziare alcuni elementi che fanno propendere più per l’una che per l’altra “via” e che aprono ad una serie di profili problematici che incidono su istituti ben consolidati (par. 5), data la recente istituzione della TF, le scarse informazioni a disposizione e l’opacità che aleggia attorno sia alle funzioni che alla struttura della TF – non riconducibile solo ad una semplice articolazione della Commissione bensì ad un corpo più ibrido al cui interno si trovano anche esperti nazionali distaccati – il contributo mira innanzitutto a darne contorni più definiti. Dopo una descrizione della compagine (par. 2) e delle funzioni di coordinamento e implementazione congiunta chiaramente attribuite alla TF (par. 3), verrà illustrato il ruolo che, in termini meno trasparenti, essa svolge relativamente il monitoraggio e controllo dell’applicazione del diritto UE (par. 4).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.