L'oggetto di questa ricerca è l'interazione tra architettura e pianificazione urbana, con istanze ideologiche e politiche. Gli obiettivi sono definire come e quando l'architettura opera ideologicamente, nasconde l'ideologia o si oppone alle ideologie che l'hanno informata; e decifrare l'implicazione dell'architettura con il potere politico e i discorsi politici contrastanti, come presentati nello spazio urbano. Lo studio è incorniciato in una condizione moderna e postmoderna, definendone le peculiarità, le differenze critiche e l'intersezione nei casi in cui non vi è una chiara transizione da una all'altra. Questa ricerca rende l'architettura come una metafora di un linguaggio che facilita la comunicazione tra ideologia e morfologia, significato ed estetica, potere politico e città. L'ipotesi iniziale è che la combinazione di istanze ideologiche e politiche domestiche e internazionali di alto e basso livello produce un risultato distintivo nell'architettura e nel suo contesto urbano. All'interno di questo discorso, l'architettura e la città hanno una struttura interna, oltre a un linguaggio proprio, che può essere decifrato e interpretato attraverso un modello qui presentato. Attraverso un design metodologico misto (revisione della letteratura, analisi testuale e discorsiva, ricerca archivistica, lavoro sul campo, analisi tipologica e morfologica, iconologia), i risultati saranno utilizzati nel caso di Pristina. Pristina è scelta a causa della sua particolare storia nel corso del XX secolo, caratterizzata da cambiamenti radicali nei sistemi ideologici e politici, e una forma architettonica e urbana complessa con caratteristiche moderniste distinte. Lo studio della città si concentra su due piani di ideologia architettonica e urbana: 1) il contesto politico-economico che produce una condizione in cui l'architettura diventa ideologica e determina la politica futura; 2) l'episteme dell'architettura, che influenza la forma, l'estetica e la tecnologia degli edifici e delle città attraverso l'ideologia e le normatività moderne. Misurando i modi concreti in cui l'architettura e la città emergono come campi di contendenti o collaboratori di discorsi ideologici e politici domestici e internazionali, questa ricerca contribuisce allo sviluppo di un modello applicabile globalmente. Inoltre, estende il discorso sul (post-)modernismo nel contesto degli Stati post-socialisti dell'Europa sud-orientale, poiché questo discorso è spesso limitato ai contesti delle culture occidentali capitaliste.

The subject of this research is the interaction of architecture and city planning, with ideological and political instances. The objectives are to define how and when architecture operates ideologically, conceals ideology, or resists the ideologies that have informed it; and to decipher architecture’s implication with political power and conflicting political discourses, as presented in the city space. The study is framed within a modern and postmodern condition, by defining their peculiarities, critical differences and intersection in cases when there is no clear transition from one to another. This research renders architecture as a metaphor for a language that facilitates communication between ideology and morphology, meaning and aesthetics, political power and the city. The initial hypothesis is that the combination of high and low domestic and international ideological and political instances, produces a distinct outcome in architecture and its urban setting. Within this discourse, architecture and the city have an inner structure, as well as a language of their own, which can be deciphered and interpreted through a model to be presented here. Through a mixed methodological design (literature review, text & discourse analysis, archival research, field-work, typological & morphological analysis, iconology) the findings will be utilized in the case of Prishtina. Prishtina is used on account of its particular history in the course of the twentieth century, characterized by radical shifts in ideological and political systems, and a complex architectural and urban form with distinguished modernist features. The study of the city is focused on two plans of architectural and urban ideology: 1) The political-economic context which produces a condition within which architecture becomes ideological and determine future politics; 2) The episteme of architecture, which impacts the form, aesthetics and technology of buildings and cities through modern ideology and normativities. By measuring the concrete ways in which architecture and the city emerge as fields of contending or collaborating domestic and international ideological and political discourses, this research contributes to the developing of a globally applicable model. In addition, it extends the discourse on (post-)modernism in the context of post-socialist states in South- Eastern Europe, as this discourse is often limited to the contexts of western, capitalist cultures.

Architecture as Ideological and Political Metaphor for Recreating the (Post-)Modern City: The Case of Prishtina

PULA, DASARA
2023

Abstract

L'oggetto di questa ricerca è l'interazione tra architettura e pianificazione urbana, con istanze ideologiche e politiche. Gli obiettivi sono definire come e quando l'architettura opera ideologicamente, nasconde l'ideologia o si oppone alle ideologie che l'hanno informata; e decifrare l'implicazione dell'architettura con il potere politico e i discorsi politici contrastanti, come presentati nello spazio urbano. Lo studio è incorniciato in una condizione moderna e postmoderna, definendone le peculiarità, le differenze critiche e l'intersezione nei casi in cui non vi è una chiara transizione da una all'altra. Questa ricerca rende l'architettura come una metafora di un linguaggio che facilita la comunicazione tra ideologia e morfologia, significato ed estetica, potere politico e città. L'ipotesi iniziale è che la combinazione di istanze ideologiche e politiche domestiche e internazionali di alto e basso livello produce un risultato distintivo nell'architettura e nel suo contesto urbano. All'interno di questo discorso, l'architettura e la città hanno una struttura interna, oltre a un linguaggio proprio, che può essere decifrato e interpretato attraverso un modello qui presentato. Attraverso un design metodologico misto (revisione della letteratura, analisi testuale e discorsiva, ricerca archivistica, lavoro sul campo, analisi tipologica e morfologica, iconologia), i risultati saranno utilizzati nel caso di Pristina. Pristina è scelta a causa della sua particolare storia nel corso del XX secolo, caratterizzata da cambiamenti radicali nei sistemi ideologici e politici, e una forma architettonica e urbana complessa con caratteristiche moderniste distinte. Lo studio della città si concentra su due piani di ideologia architettonica e urbana: 1) il contesto politico-economico che produce una condizione in cui l'architettura diventa ideologica e determina la politica futura; 2) l'episteme dell'architettura, che influenza la forma, l'estetica e la tecnologia degli edifici e delle città attraverso l'ideologia e le normatività moderne. Misurando i modi concreti in cui l'architettura e la città emergono come campi di contendenti o collaboratori di discorsi ideologici e politici domestici e internazionali, questa ricerca contribuisce allo sviluppo di un modello applicabile globalmente. Inoltre, estende il discorso sul (post-)modernismo nel contesto degli Stati post-socialisti dell'Europa sud-orientale, poiché questo discorso è spesso limitato ai contesti delle culture occidentali capitaliste.
DI GIULIO, Roberto
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