Corporeità e attività motoria per l’inclusione

Per trattare di attività motoria e disabilità secondo un approccio diacronico è necessario partire dall’assunto che sia la prima, intesa soprattutto come disciplinamento del corpo, sia la seconda esprimano concetti che solo a partire dagli studi del Novecento sono stati formalizzati (Cottini, 2003; Sibilio, 2003; Mariani, 2004; Frasca, 2006; Trisciuzzi, 20072; de Anna, 2009; Moliterni, 2013). La disabilità in modo particolare è una categoria concettuale presentata dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1981 e successivamente nel 2001 (Who, 2011) con una definizione di ampio respiro, generalista, relativa a difficoltà di ordine fisiologico, anatomico o psicologico che, se guardiamo alle epoche passate, possiamo rintracciare solamente in maniera parziale e settoriale (Trisciuzzi – Galanti, 2001; Zappaterra, 2003).