La conferma di un primato: le scoperte del 1731 e la nascita del museo

Una lunga tradizione, che risale almeno al passaggio tra l'XI e il XII secolo, rivendica il primato della fondazione della città volterrana, divenendo un topos nella letteratura relativa alla città stancamente ripetuto fino agli anni di Gian Gastone. L'occasionale ritrovamento da parte di Pietro Franceschini, nell'ottobre del 1731, di una ricca tomba nell'area della necropoli del Portone, e i ritrovamenti effettuati in quello stesso anno da Alessandro Falconcini a Lecceto e da Gerolamo Damiani a Monte Bradoni mutarono radicalmente la situazione. L'esito di queste scoperte nell'ambiente culturale di Firenze e, più in generale, dell'intero Granducato, fu all'origine del progetto di Anton Francesco Gori della grande opera sui monumenti etruschi, e a Volterra fu all'origine, con il dono fatto dal Franceschini alla comunità, di un museo pubblico nel Palazzo dei Priori