I terreni sono il principale fattore produttivo per l’attività agricola e per particolari produ- zioni si ricercano appezzamenti con determinate caratteristiche senza le quali l’attività non sarebbe proficua e redditizia. La ricerca di terreni di pregio ha spinto dunque gli imprenditori agricoli a solu- zioni che consentissero loro di svolgere l’attività anche su appezzamenti senza diritto di proprietà. In questo capitolo approfondiremo così i risvolti fiscali più interessanti sul piano della rilevanza fiscale dei costi per acquisire i terreni e renderli atti alla produzione agricola: si pensi non solo al terreno in sé, ma anche a pali, filari, impianto irriguo, protezioni contro eventi atmosferici, e via enumerando. Ci soffermeremo prima di tutto su una questione preliminare, essenzialmente per stabilire se il terre- no agricolo su cui si esercita l’attività sia o meno ammortizzabile, e ci chiederemo anche della sorte dei canoni di leasing sui medesimi terreni. Una delle affermazioni più diffuse in materia di ammor- tamenti riguarda infatti proprio la non ammortizzabilità dei terreni agricoli posseduti dalle società che esercitano attività di coltivazione o allevamento. Eppure, in alcuni casi anche questi beni, oltre a contribuire alla produzione di ricavi, sono soggetti a deperimento. Vedremo dunque di passare al vaglio tale affermazione, individuandone un fondamento razionale e compatibile con le logiche che pervadono il reddito d’impresa. Anche nel caso del leasing la conclusione sulla indeducibilità dei canoni portata avanti dall’Agenzia delle Entrate sembra un luogo comune da sfatare. Infine, nell’ulti- ma parte del capitolo, esamineremo altre strutture contrattuali utilizzate nel settore – i c.d. contratti agrari – e in particolare quella più ricorrente, l’affitto di fondo rustico.
La disponibilità dei terreni agricoli per l’esercizio dell’attività: terreni in proprietà, leasing e affitto di fondo rustico
francesco crovato
2021
Abstract
I terreni sono il principale fattore produttivo per l’attività agricola e per particolari produ- zioni si ricercano appezzamenti con determinate caratteristiche senza le quali l’attività non sarebbe proficua e redditizia. La ricerca di terreni di pregio ha spinto dunque gli imprenditori agricoli a solu- zioni che consentissero loro di svolgere l’attività anche su appezzamenti senza diritto di proprietà. In questo capitolo approfondiremo così i risvolti fiscali più interessanti sul piano della rilevanza fiscale dei costi per acquisire i terreni e renderli atti alla produzione agricola: si pensi non solo al terreno in sé, ma anche a pali, filari, impianto irriguo, protezioni contro eventi atmosferici, e via enumerando. Ci soffermeremo prima di tutto su una questione preliminare, essenzialmente per stabilire se il terre- no agricolo su cui si esercita l’attività sia o meno ammortizzabile, e ci chiederemo anche della sorte dei canoni di leasing sui medesimi terreni. Una delle affermazioni più diffuse in materia di ammor- tamenti riguarda infatti proprio la non ammortizzabilità dei terreni agricoli posseduti dalle società che esercitano attività di coltivazione o allevamento. Eppure, in alcuni casi anche questi beni, oltre a contribuire alla produzione di ricavi, sono soggetti a deperimento. Vedremo dunque di passare al vaglio tale affermazione, individuandone un fondamento razionale e compatibile con le logiche che pervadono il reddito d’impresa. Anche nel caso del leasing la conclusione sulla indeducibilità dei canoni portata avanti dall’Agenzia delle Entrate sembra un luogo comune da sfatare. Infine, nell’ulti- ma parte del capitolo, esamineremo altre strutture contrattuali utilizzate nel settore – i c.d. contratti agrari – e in particolare quella più ricorrente, l’affitto di fondo rustico.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


