Il lavoro intende contribuire al corposo dibattito dottrinale sul contenuto e sulla rilevanza dell’istituto del riconoscimento nel diritto internazionale contemporaneo, adottando come angolo visuale quello dello strumento (l’atto unilaterale) attraverso il quale il riconoscimento viene più frequentemente posto in essere. La prospettiva prescelta richiede, anzitutto, una approfondita analisi della natura giuridica dell’atto unilaterale, essenziale per identificare le caratteristiche che il riconoscimento deve soddisfare per poter rientrare in questa categoria di atti. La ricerca si concentra poi sulle cause di invalidità dell’atto unilaterale di riconoscimento. La questione è stata affrontata, in termini più generali, in seno alla Commissione del diritto internazionale, in occasione dei lavori di codificazione delle norme in materia di atti unilaterali degli Stati. In quella sede si è però evidenziata la difficoltà di ricostruire un regime uniforme applicabile a tutte le tipologie di atto unilaterale degli Stati. Restringendo il campo d’indagine al solo riconoscimento, il tentativo di identificare le regole pertinenti si rivela meno arduo. Da un lato, è più agevole valutare in che misura le disposizioni sulle cause di invalidità dei trattati contemplate dalla Convenzione di Vienna del 1969 possano essere applicate per analogia. Dall’altro, è possibile concentrarsi su alcuni vizi che – pure ignorati dalla Commissione nell’ambito del proprio studio – rivestono una rilevanza significativa nella prassi specifica in materia di riconoscimento. Infine, lo studio volge lo sguardo agli effetti giuridici degli atti unilaterali di riconoscimento, riconoscendone la possibile diversità in funzione dell’oggetto specifico dell’atto di accertamento compiuto dallo Stato.
Il riconoscimento come atto unilaterale dello Stato
Annoni Alessandra
Primo
2023
Abstract
Il lavoro intende contribuire al corposo dibattito dottrinale sul contenuto e sulla rilevanza dell’istituto del riconoscimento nel diritto internazionale contemporaneo, adottando come angolo visuale quello dello strumento (l’atto unilaterale) attraverso il quale il riconoscimento viene più frequentemente posto in essere. La prospettiva prescelta richiede, anzitutto, una approfondita analisi della natura giuridica dell’atto unilaterale, essenziale per identificare le caratteristiche che il riconoscimento deve soddisfare per poter rientrare in questa categoria di atti. La ricerca si concentra poi sulle cause di invalidità dell’atto unilaterale di riconoscimento. La questione è stata affrontata, in termini più generali, in seno alla Commissione del diritto internazionale, in occasione dei lavori di codificazione delle norme in materia di atti unilaterali degli Stati. In quella sede si è però evidenziata la difficoltà di ricostruire un regime uniforme applicabile a tutte le tipologie di atto unilaterale degli Stati. Restringendo il campo d’indagine al solo riconoscimento, il tentativo di identificare le regole pertinenti si rivela meno arduo. Da un lato, è più agevole valutare in che misura le disposizioni sulle cause di invalidità dei trattati contemplate dalla Convenzione di Vienna del 1969 possano essere applicate per analogia. Dall’altro, è possibile concentrarsi su alcuni vizi che – pure ignorati dalla Commissione nell’ambito del proprio studio – rivestono una rilevanza significativa nella prassi specifica in materia di riconoscimento. Infine, lo studio volge lo sguardo agli effetti giuridici degli atti unilaterali di riconoscimento, riconoscendone la possibile diversità in funzione dell’oggetto specifico dell’atto di accertamento compiuto dallo Stato.File | Dimensione | Formato | |
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