L'articolo analizza, sul filo conduttore della corruzione, la concezione agostiniana della storia (saeculum) nel "De civitate Dei", in tre tappe. In un primo momento, il tema della decadenza è sviluppato in riferimento alla storia della civitas romana: l'obiettivo è mostrare l'uso che Agostino fa delle fonti classiche per dimostrare l'infondatezza delle accuse pagane, che indicano nella diffusione del cristianesimo la principale causa del declino dell'Impero romano. Mostrando in che modo la strategia apologetica agostiniana consenta di collocare il discorso del De civitate Dei al di sopra della mera polemica, nella seconda parte del contributo la questione della corruzione e della decadenza è condotta su di un piano prettamente ontologico: da qui il confronto con i platonici sul tema della mutabilitas, del tempo e del male (come privazione di bene). Nell'ultima parte, a partire dalla caratterizzazione agostiniana del Bene, sono riprese le linee portanti della filosofia agostiniana della storia e della sua teleologia: la teoria delle duae civitates come posizione delle premesse teoretiche per l'elaborazione della moderna filosofia della storia (secondo il giudizio di K. Loewith).
Declino di Roma, male morale, felicità eterna. Su alcuni aspetti della concezione agostiniana della storia nel "De civitate Dei"
Formisano, Roberto
2011
Abstract
L'articolo analizza, sul filo conduttore della corruzione, la concezione agostiniana della storia (saeculum) nel "De civitate Dei", in tre tappe. In un primo momento, il tema della decadenza è sviluppato in riferimento alla storia della civitas romana: l'obiettivo è mostrare l'uso che Agostino fa delle fonti classiche per dimostrare l'infondatezza delle accuse pagane, che indicano nella diffusione del cristianesimo la principale causa del declino dell'Impero romano. Mostrando in che modo la strategia apologetica agostiniana consenta di collocare il discorso del De civitate Dei al di sopra della mera polemica, nella seconda parte del contributo la questione della corruzione e della decadenza è condotta su di un piano prettamente ontologico: da qui il confronto con i platonici sul tema della mutabilitas, del tempo e del male (come privazione di bene). Nell'ultima parte, a partire dalla caratterizzazione agostiniana del Bene, sono riprese le linee portanti della filosofia agostiniana della storia e della sua teleologia: la teoria delle duae civitates come posizione delle premesse teoretiche per l'elaborazione della moderna filosofia della storia (secondo il giudizio di K. Loewith).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.