L’accostamento della fenomenologia henryana al problema della religione non è nuovo. Quest’associazione rappresenta anzi, ormai, una sorta di Leitmotiv, se non proprio un luogo comune nella ricezione (non solo italiana) della filosofia di Michel Henry che, già solo a questo titolo, sarebbe meritevole di una seria riflessione, non priva di spunti critici. Ciò nonostante è pur doveroso ricordare le ragioni, fondate, di questo legame inoppugnabile tra fenomenologia materiale e cristianesimo, che nel linguaggio dell’ultimo Henry si traduce nell’elaborazione di una “fenomenologia della Vita”, “fenomenologia della vita assoluta”. Con uno stile che richiama i grandi esempi dell’Idealismo tedesco, il cristianesimo è fatto da Henry oggetto di un’analisi che, accantonando questioni di ordine puramente teologico, si vuole rigorosamente “razionale” in senso fenomenologico. Per questo, l’opera di Michel Henry rappresenta uno dei rari esempi di rilancio del problema filosofico della religione e del cristianesimo non solo nel panorama filosofico francofono con- temporaneo, ma soprattutto nell’epoca del pensiero sedicente post- moderno, post-secolare e della post-verità. La creatività dell’approccio henryano lascia tuttavia ancora aperto il dubbio se la ricezione di questo lavoro possa dirsi davvero compiuta. Secondo quanto emerge dai contributi qui raccolti, sembrerebbe proprio il contrario.
Michel Henry e la religione
Formisano, Roberto
2017
Abstract
L’accostamento della fenomenologia henryana al problema della religione non è nuovo. Quest’associazione rappresenta anzi, ormai, una sorta di Leitmotiv, se non proprio un luogo comune nella ricezione (non solo italiana) della filosofia di Michel Henry che, già solo a questo titolo, sarebbe meritevole di una seria riflessione, non priva di spunti critici. Ciò nonostante è pur doveroso ricordare le ragioni, fondate, di questo legame inoppugnabile tra fenomenologia materiale e cristianesimo, che nel linguaggio dell’ultimo Henry si traduce nell’elaborazione di una “fenomenologia della Vita”, “fenomenologia della vita assoluta”. Con uno stile che richiama i grandi esempi dell’Idealismo tedesco, il cristianesimo è fatto da Henry oggetto di un’analisi che, accantonando questioni di ordine puramente teologico, si vuole rigorosamente “razionale” in senso fenomenologico. Per questo, l’opera di Michel Henry rappresenta uno dei rari esempi di rilancio del problema filosofico della religione e del cristianesimo non solo nel panorama filosofico francofono con- temporaneo, ma soprattutto nell’epoca del pensiero sedicente post- moderno, post-secolare e della post-verità. La creatività dell’approccio henryano lascia tuttavia ancora aperto il dubbio se la ricezione di questo lavoro possa dirsi davvero compiuta. Secondo quanto emerge dai contributi qui raccolti, sembrerebbe proprio il contrario.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.