L’altopiano del Cansiglio (Prealpi venete) è un territorio di primaria importanza per la ricostruzione dell’ambiente e dei modi di vita degli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori nomadi che, tra Paleolitico finale e Mesolitico, hanno intensamente frequentato la montagna veneta e friulana, rendendola uno dei settori alpini più ricchi di testimonianze preistoriche. Nuovi dati archeologici derivano dalle ricerche condotte nel sito del Landro, individuato nel 2017 all’interno dell’estesa riserva naturale Pian di Landro-Baldassarre (comune di Tambre – Belluno) e, dal 2018, oggetto di scavo sistematico da parte del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara con il finanziamento dell’Agenzia Veneta per l’innovazione nel Settore Primario (Veneto Agricoltura). Il Landro rappresenta il primo sito pluristratificato del Cansiglio avendo restituito una articolata sequenza stratigrafica in cui i livelli sommitali sono riferibili all’occupazione veneziana e medievale dell’area mentre quelli sottostanti – e più consistenti – si riferiscono alla fase medio-finale del Tardoglaciale (circa 15-12.000 anni fa). Tra maggio e luglio 2022 è stata condotta la quarta campagna di scavo estensivo presso il sito che ha visto la prosecuzione dei lavori sui livelli epigravettiani nel settore sud della cavità, in continuità con quanto fatto nel 2019 e 2021, senza alcun ampliamento areale. In particolar modo, l’indagine 2022 ha permesso di portare a compimento lo scavo dei livelli riferibili al Dryas recente (UUSS 4II, 22 e correlate) e di iniziare lo scavo dei livelli riferibili all’Interstadiale temperato (US5 e correlate) e alla prima parte del Tardoglaciale (US6 e correlate). Rispetto alle campagne precedenti, per lo scavo delle UUSS inferiori si è passati ad una maglia di scavo di 25 cm al fine di implementare la risoluzione nella distribuzione dei reperti non registrati. Si è inoltre proceduto ad una maggiore campionatura dei sedimenti sia per analisi sedimentologiche che per analisi microstratigrafiche. Per la prima volta sono stati anche prelevati campioni di terreno per lo studio del DNA antico in collaborazione con l’Università di Firenze. Le ricerche hanno permesso di recuperare oltre 1700 reperti di dimensioni superiori al cm tra manufatti in pietra scheggiata e resti ossei delle prede di caccia. Gli strati riferibili all’Interstadiale temperato e alla prima fase del Tardoglaciale si caratterizzano per una matrice molto organica e carboniosa; la vagliatura dei residui della flottazione permetterà di ottenere importanti dati carpologici e antracologici, inediti per il settore alpino. Particolarmente significativa è la complessa superficie occupazionale esposta negli ultimi giorni di scavo, formata da US6 e UUSS correlate, soprattutto per l’articolata disposizione di una serie di strati verso l’inghiottitoio della cavità e la presenza di un piano regolare con tracce di ocra e di combustione. Tali elementi sembrano evidenziare una precisa sistemazione/strutturazione dell’area durante la prima occupazione del sito. Il prosieguo delle ricerche nel 2023 permetterà di fare luce su questa fase insediativa.
Grotta Landro, Tambre (BL)
D. Visentin
Investigation
;M. PeresaniSupervision
;A. Potì
2022
Abstract
L’altopiano del Cansiglio (Prealpi venete) è un territorio di primaria importanza per la ricostruzione dell’ambiente e dei modi di vita degli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori nomadi che, tra Paleolitico finale e Mesolitico, hanno intensamente frequentato la montagna veneta e friulana, rendendola uno dei settori alpini più ricchi di testimonianze preistoriche. Nuovi dati archeologici derivano dalle ricerche condotte nel sito del Landro, individuato nel 2017 all’interno dell’estesa riserva naturale Pian di Landro-Baldassarre (comune di Tambre – Belluno) e, dal 2018, oggetto di scavo sistematico da parte del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara con il finanziamento dell’Agenzia Veneta per l’innovazione nel Settore Primario (Veneto Agricoltura). Il Landro rappresenta il primo sito pluristratificato del Cansiglio avendo restituito una articolata sequenza stratigrafica in cui i livelli sommitali sono riferibili all’occupazione veneziana e medievale dell’area mentre quelli sottostanti – e più consistenti – si riferiscono alla fase medio-finale del Tardoglaciale (circa 15-12.000 anni fa). Tra maggio e luglio 2022 è stata condotta la quarta campagna di scavo estensivo presso il sito che ha visto la prosecuzione dei lavori sui livelli epigravettiani nel settore sud della cavità, in continuità con quanto fatto nel 2019 e 2021, senza alcun ampliamento areale. In particolar modo, l’indagine 2022 ha permesso di portare a compimento lo scavo dei livelli riferibili al Dryas recente (UUSS 4II, 22 e correlate) e di iniziare lo scavo dei livelli riferibili all’Interstadiale temperato (US5 e correlate) e alla prima parte del Tardoglaciale (US6 e correlate). Rispetto alle campagne precedenti, per lo scavo delle UUSS inferiori si è passati ad una maglia di scavo di 25 cm al fine di implementare la risoluzione nella distribuzione dei reperti non registrati. Si è inoltre proceduto ad una maggiore campionatura dei sedimenti sia per analisi sedimentologiche che per analisi microstratigrafiche. Per la prima volta sono stati anche prelevati campioni di terreno per lo studio del DNA antico in collaborazione con l’Università di Firenze. Le ricerche hanno permesso di recuperare oltre 1700 reperti di dimensioni superiori al cm tra manufatti in pietra scheggiata e resti ossei delle prede di caccia. Gli strati riferibili all’Interstadiale temperato e alla prima fase del Tardoglaciale si caratterizzano per una matrice molto organica e carboniosa; la vagliatura dei residui della flottazione permetterà di ottenere importanti dati carpologici e antracologici, inediti per il settore alpino. Particolarmente significativa è la complessa superficie occupazionale esposta negli ultimi giorni di scavo, formata da US6 e UUSS correlate, soprattutto per l’articolata disposizione di una serie di strati verso l’inghiottitoio della cavità e la presenza di un piano regolare con tracce di ocra e di combustione. Tali elementi sembrano evidenziare una precisa sistemazione/strutturazione dell’area durante la prima occupazione del sito. Il prosieguo delle ricerche nel 2023 permetterà di fare luce su questa fase insediativa.| File | Dimensione | Formato | |
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