In questo paragrafo s’intende delineare alcune prospettive epistemologiche che consentono di lavorare con le famiglie attraverso un approccio psico-educativo a orientamento eminentemente relazionale. Seguendo quest’orientamento, assumono primaria importanza l’insieme delle dinamiche relazionali che caratterizzano ciascuna forma d’appartenenza familiare, così come la qualità delle cure genitoriali esercitate reciprocamente tra i componenti del gruppo e verso le persone di cui i genitori sono responsabili, ovvero le persone in fase evolutiva. Per lavorare in chiave psico-educativa con le famiglie attraverso un orientamento relazionale, risulta imprescindibile: a. sviluppare una riflessività sui propri modelli familiari ed educativi interiorizzati, favorendo l’acquisizione di una prospettiva in grado decostruire eventuali pregiudizi su cui si fondano bias valutativi inerenti l’adeguatezza genitoriale a partire da aspetti strutturali; b. acquisire una prospettiva di lettura in grado di favorire la legittimazione di ogni forma di organizzazione familiare, a partire dal riconoscimento/identificazione dei costrutti teorici che la ricerca indica come essenziali per definire il funzionamento familiare senza incorrere in logiche normalizzanti/normativizzanti che inducono a impliciti processi di categorizzazione e patologizzazione di alcune minoranze familiari; c. individuare, oltre la struttura familiare, l’insieme delle variabili in base alle quali comprendere e osservare le dinamiche favorevoli o disfunzionali, che sono, rispettivamente, da potenziare o, viceversa, da perturbare, tenendo conto, in prospettiva sistemica, dell’interconnessione circolare tra sintomatologia espressa da parte di un componente designato e contesto familiare (Onnis,2010, pp. 61-90).
Gli interventi psico-educativi in sostegno alla relazione
Paola Bastianoni
2022
Abstract
In questo paragrafo s’intende delineare alcune prospettive epistemologiche che consentono di lavorare con le famiglie attraverso un approccio psico-educativo a orientamento eminentemente relazionale. Seguendo quest’orientamento, assumono primaria importanza l’insieme delle dinamiche relazionali che caratterizzano ciascuna forma d’appartenenza familiare, così come la qualità delle cure genitoriali esercitate reciprocamente tra i componenti del gruppo e verso le persone di cui i genitori sono responsabili, ovvero le persone in fase evolutiva. Per lavorare in chiave psico-educativa con le famiglie attraverso un orientamento relazionale, risulta imprescindibile: a. sviluppare una riflessività sui propri modelli familiari ed educativi interiorizzati, favorendo l’acquisizione di una prospettiva in grado decostruire eventuali pregiudizi su cui si fondano bias valutativi inerenti l’adeguatezza genitoriale a partire da aspetti strutturali; b. acquisire una prospettiva di lettura in grado di favorire la legittimazione di ogni forma di organizzazione familiare, a partire dal riconoscimento/identificazione dei costrutti teorici che la ricerca indica come essenziali per definire il funzionamento familiare senza incorrere in logiche normalizzanti/normativizzanti che inducono a impliciti processi di categorizzazione e patologizzazione di alcune minoranze familiari; c. individuare, oltre la struttura familiare, l’insieme delle variabili in base alle quali comprendere e osservare le dinamiche favorevoli o disfunzionali, che sono, rispettivamente, da potenziare o, viceversa, da perturbare, tenendo conto, in prospettiva sistemica, dell’interconnessione circolare tra sintomatologia espressa da parte di un componente designato e contesto familiare (Onnis,2010, pp. 61-90).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.