Quale strategia per le università? Analisi dei piani strategici delle università italiane ed europee – elementi salienti ed analisi testuale

Strategic plans have be considered as the main part of the research as a possible index of the changes that can happen inside universities. Our study is willing to detect the elements that codify changes inside universities, but also of its characteristics, priorities and settings. In the research have been analyzed, on one side, the principal elements of the collected documents (including strategic plans of some European universities, chosen among the better ranked), and on the other side, through text analysis of the strategic plans, in order to collect further information, maybe not as immediate, but surely worth to be highlighted, that could, on one side, be compared with the information gathered within the first part of the research, and, on the other side, submit directions about the possible developments of the trends highlighted. The study showed quite a difference in developing strategic plans among Italian and European universities, but there are also many common threads. For further developments, we can reasonably think about a more uniformity among these documents, towards a progressive change of the Italian universities towards the Europeans, more self sufficient organizations, and able to compete in an international academic environment.

I piani strategici sono stati presi in considerazione nella ricerca in quanto considerati un possibile indice dei cambiamenti che si attuano all’interno delle Università. Nello studio si vuole andare alla ricerca degli elementi che codificano il cambiamento all’interno degli atenei, nonché delle sue caratteristiche, priorità e impostazioni. Nella ricerca è stata effettuata sia l’analisi degli elementi salienti di documenti raccolti (includendo i piani strategici di alcune università europee, scelte tra quelle meglio posizionate nei ranking internazionali) sia l’analisi testuale dei piani strategici, nell’intenzione di raccogliere ulteriori indicazioni, forse meno palesi, ma sicuramente evidenziabili, che possano, da una parte, essere confrontate con quanto rilevato nella prima parte dell’analisi dei documenti e, dall’altra, fornire indicazioni sui possibili sviluppi delle tendenze rilevate. Lo studio ha messo in evidenza una certa differenza di approccio tra gli atenei italiani e quelli stranieri, ma sono emerse anche molte caratteristiche comuni. Possiamo supporre, per il futuro, una sempre più uniformità nella presentazione di tali documenti, e un progressivo allineamento del “format” degli atenei italiani verso quelli stranieri, organizzazioni più autosufficienti e capaci di emergere nel panorama internazionale dell’offerta formativa.