Considerando il downscaling come imperativo nell’uso del territorio e prospettiva sinergica tra le città contro le dinamiche corrosive di regionalizzazione dell’urbano, il contributo ripercorre i tratti salienti del cambiamento intrapreso in Emilia-Romagna con la Legge Regionale 24/2017: la nuova disciplina introduce il consumo di suolo a saldo zero e le condizioni per riflettere su una pianificazione “in contrazione”, dimostrando il superamento della legge pregressa e la volontà di porre un freno all’espansione attraverso il riuso nel lungo termine. Sostenendo forme di co-finanziamento per i nuovi piani urbanistici e bandi per la rigenerazione socio-ambientale del territorio, la regione Emilia-Romagna incentiva la partecipazione delle amministrazioni locali per ripensare le proprie risorse nell’attuale fase di transizione e adeguamento normativo. In uno scenario di crescita regionale, dato da un consumo di suolo invariato e da un quadro migratorio dinamico, si valuta il ruolo della legge rispetto all’evoluzione di forme post-metropolitane e alla ridefinizione delle geografie territoriali già introdotte dalla Legge Delrio. Il contributo evidenzia esperienze virtuose e trae riflessioni critiche rispetto a obiettivi e strumenti della disciplina e alle prospettive regionali, nel confronto con casi europei, secondo due aspetti salienti: le sperimentazioni collaborative tra amministrazioni per la stabilità di reti metropolitane e la coesione con le aree rurali e la riorganizzazione del sistema di competenze e strumenti secondo intese territoriali per una rinnovata competitività regionale.
Reti in negativo. Il consumo di suolo zero in Emilia-Romagna come intesa e competitività territoriale
Abbruzzese L.
;Dorato E.;Farinella R.
2021
Abstract
Considerando il downscaling come imperativo nell’uso del territorio e prospettiva sinergica tra le città contro le dinamiche corrosive di regionalizzazione dell’urbano, il contributo ripercorre i tratti salienti del cambiamento intrapreso in Emilia-Romagna con la Legge Regionale 24/2017: la nuova disciplina introduce il consumo di suolo a saldo zero e le condizioni per riflettere su una pianificazione “in contrazione”, dimostrando il superamento della legge pregressa e la volontà di porre un freno all’espansione attraverso il riuso nel lungo termine. Sostenendo forme di co-finanziamento per i nuovi piani urbanistici e bandi per la rigenerazione socio-ambientale del territorio, la regione Emilia-Romagna incentiva la partecipazione delle amministrazioni locali per ripensare le proprie risorse nell’attuale fase di transizione e adeguamento normativo. In uno scenario di crescita regionale, dato da un consumo di suolo invariato e da un quadro migratorio dinamico, si valuta il ruolo della legge rispetto all’evoluzione di forme post-metropolitane e alla ridefinizione delle geografie territoriali già introdotte dalla Legge Delrio. Il contributo evidenzia esperienze virtuose e trae riflessioni critiche rispetto a obiettivi e strumenti della disciplina e alle prospettive regionali, nel confronto con casi europei, secondo due aspetti salienti: le sperimentazioni collaborative tra amministrazioni per la stabilità di reti metropolitane e la coesione con le aree rurali e la riorganizzazione del sistema di competenze e strumenti secondo intese territoriali per una rinnovata competitività regionale.File | Dimensione | Formato | |
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