La monografia illustra la prassi correttoria ed editoriale del diplomatico veneziano Giovanni Battista Ramusio nelle "Navigationi et viaggi" (Venezia, Giunti, 1550-59), affrontata da una prospettiva storico-linguistica corroborata dai dati filologici. In particolare, la ricognizione, effettuata su un campione di testi, ha consentito innanzitutto di rintracciare le fonti (effettive, dove ne fosse possibile l'identificazione, o presunte) utilizzate da Ramusio, e quindi di procedere, attraverso confronti testuali, allo studio delle correzioni ramusiane, per verificarne la sistematicità. La communis opinio, che riferisce di un curatore incerto, approssimativo e raffazzonatore, viene totalmente smentita dall'indagine, che rivela al contrario un insieme complesso e strutturato di correzioni, volte a omogeneizzare la lingua sul fiorentino trecentesco, secondo posizioni puristiche. In particolare, l'indagine si articola in alcuni capitoli, dedicati a sintassi, lessico e perfino fonomorfologia, nei quali emerge distinta una competenza linguistica assai fine e ben rappresentativa del dibattito primocinquecentesco sulla "questione della lingua", vicina alle posizioni di Pietro Bembo. L'appendice si concentra sul personale uso linguistico di Ramusio (nella stampa), poi posto a confronto del profilo linguistico che emerge dalle correzioni: ne risulta una consapevolezza certamente non diffusa presso i contemporanei, e collocabile nella sua fase evolutiva alla teoria bembesca immediatamente precedente alla "Prose della volgar lingua".
«Se fussero più ordinate, e meglio scritte...». Giovanni Battista Ramusio correttore ed editore delle "Navigationi et Viaggi"
Romanini F.
2007
Abstract
La monografia illustra la prassi correttoria ed editoriale del diplomatico veneziano Giovanni Battista Ramusio nelle "Navigationi et viaggi" (Venezia, Giunti, 1550-59), affrontata da una prospettiva storico-linguistica corroborata dai dati filologici. In particolare, la ricognizione, effettuata su un campione di testi, ha consentito innanzitutto di rintracciare le fonti (effettive, dove ne fosse possibile l'identificazione, o presunte) utilizzate da Ramusio, e quindi di procedere, attraverso confronti testuali, allo studio delle correzioni ramusiane, per verificarne la sistematicità. La communis opinio, che riferisce di un curatore incerto, approssimativo e raffazzonatore, viene totalmente smentita dall'indagine, che rivela al contrario un insieme complesso e strutturato di correzioni, volte a omogeneizzare la lingua sul fiorentino trecentesco, secondo posizioni puristiche. In particolare, l'indagine si articola in alcuni capitoli, dedicati a sintassi, lessico e perfino fonomorfologia, nei quali emerge distinta una competenza linguistica assai fine e ben rappresentativa del dibattito primocinquecentesco sulla "questione della lingua", vicina alle posizioni di Pietro Bembo. L'appendice si concentra sul personale uso linguistico di Ramusio (nella stampa), poi posto a confronto del profilo linguistico che emerge dalle correzioni: ne risulta una consapevolezza certamente non diffusa presso i contemporanei, e collocabile nella sua fase evolutiva alla teoria bembesca immediatamente precedente alla "Prose della volgar lingua".File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ramusio-DEF.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: Testo finale della monografia
Tipologia:
Full text (versione editoriale)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
936.04 kB
Formato
Adobe PDF
|
936.04 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.