Internet, Facebook, tablet, Amazon, smartphone, Twitter. E ancora: social network, web 2.0, Instagram, wi-fi. Questi termini, e molti altri che hanno a che fare con le nuove tecnologie digitali, sono ormai di uso quotidiano. Compaiono sulle pagine dei giornali e nelle nostre conversazioni. Sono al centro delle nostre pratiche quotidiane. Tuttavia, la maggior parte di noi ha appreso queste parole, così come l’uso degli oggetti e servizi a esse collegate, in modo spontaneo e autodidatta nel corso degli ultimi anni, senza una vera e propria formazione. Nemmeno gli utenti più giovani, coloro che sono cresciuti a stretto contatto con le tecnologie digitali fin dalla più tenera età, posseggono una visione completa e critica dei rischi, delle opportunità, delle implicazioni che la rivoluzione delle ICT (Information and Communication Technology) ha comportato negli anni Novanta e in modo ancora più forte nel nuovo millennio. Nel quadro dei problemi degli orientamenti educativi che anima il volume, in questo capitolo discuterò le caratteristiche dei media digitali e il loro (dibattuto) ruolo all’interno dei contesti scolastici, con particolare riferimento alle generazioni più giovani - quelle inquadrabili nella categoria di «nativi digitali» e che sperimentano l’irruzione del digitale nella scuola e nelle pratiche didattiche. Nei paragrafi iniziali ricostruirò, a partire dalla prospettiva della sociologia dei media digitali , il quadro delle caratteristiche delle nuove tecnologie e delle loro conseguenze sociali, riservando il quinto e conclusivo paragrafo alle prese di posizione degli scrittori Daniel Pennac e Alessandro Baricco sul ruolo dei media digitali nella scuola, al fine di mettere in relazione il quadro delle pratiche digitali dei giovani con il più ampio dibattito culturale sul digitale nei contesti educativi.

Il banco e il tablet. I nuovi media e il loro ruolo nei contesti educativi

Marco Pedroni
2016

Abstract

Internet, Facebook, tablet, Amazon, smartphone, Twitter. E ancora: social network, web 2.0, Instagram, wi-fi. Questi termini, e molti altri che hanno a che fare con le nuove tecnologie digitali, sono ormai di uso quotidiano. Compaiono sulle pagine dei giornali e nelle nostre conversazioni. Sono al centro delle nostre pratiche quotidiane. Tuttavia, la maggior parte di noi ha appreso queste parole, così come l’uso degli oggetti e servizi a esse collegate, in modo spontaneo e autodidatta nel corso degli ultimi anni, senza una vera e propria formazione. Nemmeno gli utenti più giovani, coloro che sono cresciuti a stretto contatto con le tecnologie digitali fin dalla più tenera età, posseggono una visione completa e critica dei rischi, delle opportunità, delle implicazioni che la rivoluzione delle ICT (Information and Communication Technology) ha comportato negli anni Novanta e in modo ancora più forte nel nuovo millennio. Nel quadro dei problemi degli orientamenti educativi che anima il volume, in questo capitolo discuterò le caratteristiche dei media digitali e il loro (dibattuto) ruolo all’interno dei contesti scolastici, con particolare riferimento alle generazioni più giovani - quelle inquadrabili nella categoria di «nativi digitali» e che sperimentano l’irruzione del digitale nella scuola e nelle pratiche didattiche. Nei paragrafi iniziali ricostruirò, a partire dalla prospettiva della sociologia dei media digitali , il quadro delle caratteristiche delle nuove tecnologie e delle loro conseguenze sociali, riservando il quinto e conclusivo paragrafo alle prese di posizione degli scrittori Daniel Pennac e Alessandro Baricco sul ruolo dei media digitali nella scuola, al fine di mettere in relazione il quadro delle pratiche digitali dei giovani con il più ampio dibattito culturale sul digitale nei contesti educativi.
2016
9788867092406
Media digitali, Social media, Nativi digitali
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