L’interrogazione sulla specificità della rigenerazione urbana, rispetto alla riqualificazione e/o alla semplice rifunzionalizzazione, richiede un supplemento di indagine sulla natura del patrimonio edilizio dismesso e abbandonato a conclusione del proprio ciclo di vita. Durante la fase post-industriale ne è stata data una interpretazione in negativo, ovvero “sottrattiva”, rispetto alla continuità della città borgese otto-novecentesca, assunta come esplicito paradigma di riferimento. La globalizzazione ha invece riconosciuto la rilevanza logistica del relativo posizionamento quale occasione per amplificare gli effetti derivanti dagli investimenti sulle aree disponibili. In entrambi i casi, seppur per ragioni diverse, il carattere degli immobili esistenti è diventato un pretesto per applicare principi e regole ad essi estranee. Al contrario, la rigenerazione assume lo stato di privazione, in cui lo stesso patrimonio decade, in ordine tanto al ruolo quanto al relativo valore, non solo venale, a cui si aggiunge il riconoscimento, da parte del Piano, della cogenza delle condizioni di vincolo.

Ontologia del vuoto urbano: da “lacuna” ad “eccezione” e “opportunità”. La crisi come delegittimazione del piano: il caso studio dell’ex scalo merci Ravone a Bologna

nicola marzot
2020

Abstract

L’interrogazione sulla specificità della rigenerazione urbana, rispetto alla riqualificazione e/o alla semplice rifunzionalizzazione, richiede un supplemento di indagine sulla natura del patrimonio edilizio dismesso e abbandonato a conclusione del proprio ciclo di vita. Durante la fase post-industriale ne è stata data una interpretazione in negativo, ovvero “sottrattiva”, rispetto alla continuità della città borgese otto-novecentesca, assunta come esplicito paradigma di riferimento. La globalizzazione ha invece riconosciuto la rilevanza logistica del relativo posizionamento quale occasione per amplificare gli effetti derivanti dagli investimenti sulle aree disponibili. In entrambi i casi, seppur per ragioni diverse, il carattere degli immobili esistenti è diventato un pretesto per applicare principi e regole ad essi estranee. Al contrario, la rigenerazione assume lo stato di privazione, in cui lo stesso patrimonio decade, in ordine tanto al ruolo quanto al relativo valore, non solo venale, a cui si aggiunge il riconoscimento, da parte del Piano, della cogenza delle condizioni di vincolo.
2020
978-88-6995-826-7
patrimonio edilizio dismesso, rigenerazione urbana, uso temporaneo
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