In una dimensione contemporanea, segnata dalla velocità del cambiamento tecnologico, che inequivocabilmente condiziona la percezione e l’assimilazione di tutto ciò che ci coinvolge, risulta sempre più necessario potenziare e sviluppare nuovi linguaggi virtuali e multimediali, capaci di raccontare e valorizzare il patrimonio culturale. Il racconto, nella sua struttura narrativa emozionante e coinvolgente, è al centro del sistema museale diffuso Eridano: ricostruire relazioni tra storia, luoghi e paesaggi, restituendo ai fruitori i valori storico-archeologici e ambientali del paesaggio fluviale nel territorio di Ferrara. Tramite l’applicazione delle ITC (Information and Communication technologies) – dagli strumenti FOSS (Free and Open Source Software), in particolare del software open source QGiS, per la realizzazione di cartografie tematiche, alle ricostruzioni virtuali, che consentono di vivere esperienze immersive attraverso i cardboards (visori di cartone lanciati da Google per la fruizione immersiva di realtà virtuali) – è possibile trasmettere il valore patrimoniale di un territorio, garantendone una fruibilità innovativa e inclusiva. I risultati del progetto sono documentanti in uno Studio di Fattibilità, in fieri, in cui si individuano le possibili applicazioni – principi, metodologia, strategia narrativa e di sviluppo – nel campo della cultura materiale per la costruzione di reti culturali e museali diffuse. Il progetto, cofinanziato dalla DG Musei del MiBAC attraverso il bando MuSST , è frutto della partnership tra: Polo Museale dell’Emilia-Romagna, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Abbazia e Museo di Pomposa, Museo Civico Archeologico G. Ferraresi di Stellata, Museo del Territorio di Ostellato, Museo Civico di Belriguardo, Museo Delta Antico di Comacchio e lo Scavo della Terramara di Pilastri, con il supporto scientifico di TekneHub - Tecnopolo dell’Emilia Romagna presso l’Università di Ferrara e il partenariato di TryeCo 2.0 srl.
Nuove tecnologie e strumenti multimediali per la narrazione di sistemi culturali diffusi. Il caso studio «Eridano»
A. Massarente
Co-primo
Methodology
;M. BiancardiCo-primo
Investigation
;M. SuppaCo-primo
Investigation
2020
Abstract
In una dimensione contemporanea, segnata dalla velocità del cambiamento tecnologico, che inequivocabilmente condiziona la percezione e l’assimilazione di tutto ciò che ci coinvolge, risulta sempre più necessario potenziare e sviluppare nuovi linguaggi virtuali e multimediali, capaci di raccontare e valorizzare il patrimonio culturale. Il racconto, nella sua struttura narrativa emozionante e coinvolgente, è al centro del sistema museale diffuso Eridano: ricostruire relazioni tra storia, luoghi e paesaggi, restituendo ai fruitori i valori storico-archeologici e ambientali del paesaggio fluviale nel territorio di Ferrara. Tramite l’applicazione delle ITC (Information and Communication technologies) – dagli strumenti FOSS (Free and Open Source Software), in particolare del software open source QGiS, per la realizzazione di cartografie tematiche, alle ricostruzioni virtuali, che consentono di vivere esperienze immersive attraverso i cardboards (visori di cartone lanciati da Google per la fruizione immersiva di realtà virtuali) – è possibile trasmettere il valore patrimoniale di un territorio, garantendone una fruibilità innovativa e inclusiva. I risultati del progetto sono documentanti in uno Studio di Fattibilità, in fieri, in cui si individuano le possibili applicazioni – principi, metodologia, strategia narrativa e di sviluppo – nel campo della cultura materiale per la costruzione di reti culturali e museali diffuse. Il progetto, cofinanziato dalla DG Musei del MiBAC attraverso il bando MuSST , è frutto della partnership tra: Polo Museale dell’Emilia-Romagna, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Abbazia e Museo di Pomposa, Museo Civico Archeologico G. Ferraresi di Stellata, Museo del Territorio di Ostellato, Museo Civico di Belriguardo, Museo Delta Antico di Comacchio e lo Scavo della Terramara di Pilastri, con il supporto scientifico di TekneHub - Tecnopolo dell’Emilia Romagna presso l’Università di Ferrara e il partenariato di TryeCo 2.0 srl.File | Dimensione | Formato | |
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