Il sistema universitario italiano si è caratterizzato, nell’ultimo decennio, per un processo continuo di riforma contraddistinto da una spinta all’introduzione di nuovi strumenti e processi di programmazione e controllo della performance. Se da un lato questo ha permesso di innovare e uniformare gli strumenti disponibili e presenti nelle Università, dall’altro lato non sempre tali innovazioni hanno di fatto modificato i processi, le routine organizzative, i valori e i processi decisionali, rischiando di creare una reazione adempimentale alle riforme. Il presente contributo si caratterizza per il tentativo di indagare le ragioni che aiutano a spiegare il livello di coerenza e qualità degli strumenti di programmazione e controllo della performance nelle università pubbliche. I risultati derivano da due casi studio condotti all’interno di Università statali. Dal punto di vista concettuale, lo studio farà riferimento alle teorie istituzionaliste che da tempo hanno cercato di indagare i fattori che spiegano il cambiamento organizzativo, ma anche le dinamiche di stabilità e resistenza al cambiamento stesso (Meyer e Rowan, 1977; Burns e Scapens, 2000; Scapens, 1994). Il contributo del lavoro risiede nella verifica della coerenza tra gli strumenti di programmazione delle Università pubbliche e/o di emersione di operazioni di vestizione formale (window dressing) in ordine ai prescritti livelli di compliance normativa (Ribeiro e Scapens, 2006). I risultati rappresentano una base teorica di riflessione sull’evoluzione degli strumenti di programmazione, utile al fine di verificare il livello di coerenza programmatica in termini di consonanze e/o dissonanze strategico-decisionali, di individuare possibili meccanismi di raccordo e di integrazione con la pianificazione strategica delle Università, di ipotizzare paradigmi e modelli, con rilevanti implicazioni non solo di natura strategica, ma anche manageriale. Il resto del lavoro sarà strutturato nel seguente modo: nella seconda sezione si presenterà una review della letteratura sui sistemi di programmazione e controllo delle Università pubbliche, evidenziandone l’architettura istituzionale. Nella sezione terza si presenterà il framework concettuale, centrato sulla teoria istituzionalista. La quarta sezione descriverà la metodologia della ricerca, prima di procedere all’analisi di due casi studio. L’ultima sezione discuterà le riflessioni conclusive e le implicazioni teorico-pratiche della ricerca.

Coerenza e qualità dell’architettura di programmazione e controllo delle Università. Riflessioni sulle consonanze e dissonanze strategico-gestionali

Enrico BRACCI
Primo
;
Enrico DEIDDA GAGLIARDO
Secondo
;
Giorgia GOBBO
Ultimo
2020

Abstract

Il sistema universitario italiano si è caratterizzato, nell’ultimo decennio, per un processo continuo di riforma contraddistinto da una spinta all’introduzione di nuovi strumenti e processi di programmazione e controllo della performance. Se da un lato questo ha permesso di innovare e uniformare gli strumenti disponibili e presenti nelle Università, dall’altro lato non sempre tali innovazioni hanno di fatto modificato i processi, le routine organizzative, i valori e i processi decisionali, rischiando di creare una reazione adempimentale alle riforme. Il presente contributo si caratterizza per il tentativo di indagare le ragioni che aiutano a spiegare il livello di coerenza e qualità degli strumenti di programmazione e controllo della performance nelle università pubbliche. I risultati derivano da due casi studio condotti all’interno di Università statali. Dal punto di vista concettuale, lo studio farà riferimento alle teorie istituzionaliste che da tempo hanno cercato di indagare i fattori che spiegano il cambiamento organizzativo, ma anche le dinamiche di stabilità e resistenza al cambiamento stesso (Meyer e Rowan, 1977; Burns e Scapens, 2000; Scapens, 1994). Il contributo del lavoro risiede nella verifica della coerenza tra gli strumenti di programmazione delle Università pubbliche e/o di emersione di operazioni di vestizione formale (window dressing) in ordine ai prescritti livelli di compliance normativa (Ribeiro e Scapens, 2006). I risultati rappresentano una base teorica di riflessione sull’evoluzione degli strumenti di programmazione, utile al fine di verificare il livello di coerenza programmatica in termini di consonanze e/o dissonanze strategico-decisionali, di individuare possibili meccanismi di raccordo e di integrazione con la pianificazione strategica delle Università, di ipotizzare paradigmi e modelli, con rilevanti implicazioni non solo di natura strategica, ma anche manageriale. Il resto del lavoro sarà strutturato nel seguente modo: nella seconda sezione si presenterà una review della letteratura sui sistemi di programmazione e controllo delle Università pubbliche, evidenziandone l’architettura istituzionale. Nella sezione terza si presenterà il framework concettuale, centrato sulla teoria istituzionalista. La quarta sezione descriverà la metodologia della ricerca, prima di procedere all’analisi di due casi studio. L’ultima sezione discuterà le riflessioni conclusive e le implicazioni teorico-pratiche della ricerca.
2020
9788835112679
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO, UNIVERSITA', PERFORMANCE, BILANCIO,
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