In Italia, a partire dalla metà degli anni Settanta, si è assistito ad un graduale «scivolamento» verso tecniche di governo del territorio che riconoscono sempre maggiore peso al ruolo dei privati, o alla collaborazione tra pubblico e privati, nelle scelte pianificatorie. Per vari decenni gli interventi di riuso e valorizzazione dell’esistente sono stati affidati a progetti isolati, spesso «a guida privata», che nella pratica si sono tradotti in surrettizie operazioni immobiliari e attività di espansione edilizia. In questo quadro, una pianificazione strutturale, aperta alla partecipazione dei privati ma saldamente posta nelle mani di autorità esponenziali della popolazione residente, rappresenta la soluzione per superare i rischi di deregulation legati ad un’urbanistica contrattata. Solo così sembra possibile riportare all’interno del circuito democratico le scelte fonda- mentali per il territorio, per troppo tempo orientate dall’interesse privato. Nell’ultimo decennio, con l’affacciarsi del metodo della rigenerazione urbana sulla scena delle politiche per contenimento del consumo di suolo, si è avuta una ripresa del modello pubblicistico di trasformazione urbana, basato sulla pianificazione delle scelte urbanistiche nel loro insieme. Dai nuovi piani regolatori comunali inizia il cammino verso la «città giusta», di tutti e per tutti
Rigenerazione urbana e nuova pianificazione urbanistica. Verso la «città giusta»
gianluca gardini
2020
Abstract
In Italia, a partire dalla metà degli anni Settanta, si è assistito ad un graduale «scivolamento» verso tecniche di governo del territorio che riconoscono sempre maggiore peso al ruolo dei privati, o alla collaborazione tra pubblico e privati, nelle scelte pianificatorie. Per vari decenni gli interventi di riuso e valorizzazione dell’esistente sono stati affidati a progetti isolati, spesso «a guida privata», che nella pratica si sono tradotti in surrettizie operazioni immobiliari e attività di espansione edilizia. In questo quadro, una pianificazione strutturale, aperta alla partecipazione dei privati ma saldamente posta nelle mani di autorità esponenziali della popolazione residente, rappresenta la soluzione per superare i rischi di deregulation legati ad un’urbanistica contrattata. Solo così sembra possibile riportare all’interno del circuito democratico le scelte fonda- mentali per il territorio, per troppo tempo orientate dall’interesse privato. Nell’ultimo decennio, con l’affacciarsi del metodo della rigenerazione urbana sulla scena delle politiche per contenimento del consumo di suolo, si è avuta una ripresa del modello pubblicistico di trasformazione urbana, basato sulla pianificazione delle scelte urbanistiche nel loro insieme. Dai nuovi piani regolatori comunali inizia il cammino verso la «città giusta», di tutti e per tuttiFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
08. Actas XV AEPDA.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: Volume completo
Tipologia:
Altro materiale allegato
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
2.73 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.73 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
2020.GARDINI08. Actas XV AEPDA.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: versione editoriale
Tipologia:
Full text (versione editoriale)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
455.39 kB
Formato
Adobe PDF
|
455.39 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.