Diverse esperienze progettuali per nuovi insediamenti residenziali svolte nell’arco di trent’anni per la città di Ferrara, dal 1960 al 1992, costituiscono per Lambertucci occasioni di verifica e sperimentazione legate a differenti stagioni con cui parte della cultura architettonica italiana ha affrontato il panorama dell’alloggio, della casa e della città dagli anni Cinquanta ai Novanta del Novecento. Se infatti nei primi progetti per i quartieri della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta ricorre come materiale compositivo la dimensione dell’unità di vicinato, con i Piani di Zona ritorna attuale il problema dei servizi collettivi e dei nuclei pubblici in rapporto alle abitazioni, anche attraverso inconsuete contaminazioni tra tipi edilizi noti. Da queste ultime esperienze emerge una sostanziale posizione critica verso l’arretratezza italiana della ricerca di base sulla qualità dell’alloggio e sulle sue aggregazioni e integrazioni, in rapporto alle mutate condizioni sociali, politiche, economiche, mentre da occasioni più recenti Lambertucci deriva una pratica del progetto come ricerca applicata, nel quale la normativa deve tornare a diventare “elemento di riferimento, espressione di raggiunte e condivise conquiste dell’architettura (nella cui sostanza si intersecano discipline e domande di natura molto diversa), frutto di pazienti ricerche di base”.
Progetti ferraresi. Contaminazioni e soglie
A. MassarentePrimo
Conceptualization
2019
Abstract
Diverse esperienze progettuali per nuovi insediamenti residenziali svolte nell’arco di trent’anni per la città di Ferrara, dal 1960 al 1992, costituiscono per Lambertucci occasioni di verifica e sperimentazione legate a differenti stagioni con cui parte della cultura architettonica italiana ha affrontato il panorama dell’alloggio, della casa e della città dagli anni Cinquanta ai Novanta del Novecento. Se infatti nei primi progetti per i quartieri della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta ricorre come materiale compositivo la dimensione dell’unità di vicinato, con i Piani di Zona ritorna attuale il problema dei servizi collettivi e dei nuclei pubblici in rapporto alle abitazioni, anche attraverso inconsuete contaminazioni tra tipi edilizi noti. Da queste ultime esperienze emerge una sostanziale posizione critica verso l’arretratezza italiana della ricerca di base sulla qualità dell’alloggio e sulle sue aggregazioni e integrazioni, in rapporto alle mutate condizioni sociali, politiche, economiche, mentre da occasioni più recenti Lambertucci deriva una pratica del progetto come ricerca applicata, nel quale la normativa deve tornare a diventare “elemento di riferimento, espressione di raggiunte e condivise conquiste dell’architettura (nella cui sostanza si intersecano discipline e domande di natura molto diversa), frutto di pazienti ricerche di base”.File | Dimensione | Formato | |
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