Balsami, profumi e preparati medicinali ottenuti con la miscelazione di sostanze organiche e minerali, sono stati ampiamente utilizzati fin dalla preistoria e il loro ruolo estetico, farmaceutico, terapeutico e rituale può essere ricostruito con l’identificazione degli antichi ricettari. I ricettari e i rituali possono essere indagati e ricostruiti grazie all’utilizzo di analisi archeometriche strumentali (SEM, XRF, XRD, ICP-MS, spettroscopia Microraman ed analisi del DNA). Il Museo Nazionale Atestino (Padova - Italia) per approfondire le conoscenze sulle pratiche farmaceutiche e mediche nell’antichità ha messo a disposizione per lo studio le collezioni di balsamari e precisamente due piccoli frammenti di boli di incenso datati al sesto secolo a.C. e quattro bottiglie di vetro datati alla prima metà del I secolo d.C. L'analisi preliminare mediante Microscopia Elettronica a Scansione dei due campioni di “bolo di incenso” hanno evidenziato l’impiego di miscele di sostanza vegetale, polvere di calcari dolomitici e probabili frammenti di ossa. Le analisi delle bottiglie di vetro hanno fornito informazioni sulla composizione dei residui organici anche essi costituiti da miscele di sostane organiche e minerali. Lo studio ha inoltre consentito di verificare la presenza di vetri sodici e vetri parzialmente potassici a testimonianza di vetri realizzati da botteghe di diversa provenienza e realizzati con tecnologie differenti. Fra i residui sono stati rinvenuti anche degli opacizzanti impiegati probabilmente per proteggere i preparati fotosensibili dalla esposizione alla luce.
Caratterizzazione archeometrica dei residui contenuti in balsamari - VI secolo a.C. e prima metà del I secolo d.C. (Museo Nazionale Atestino)
Eftekhari N
Primo
;Vaccaro CSecondo
;Manfredini SPenultimo
;Vicentini CBUltimo
2018
Abstract
Balsami, profumi e preparati medicinali ottenuti con la miscelazione di sostanze organiche e minerali, sono stati ampiamente utilizzati fin dalla preistoria e il loro ruolo estetico, farmaceutico, terapeutico e rituale può essere ricostruito con l’identificazione degli antichi ricettari. I ricettari e i rituali possono essere indagati e ricostruiti grazie all’utilizzo di analisi archeometriche strumentali (SEM, XRF, XRD, ICP-MS, spettroscopia Microraman ed analisi del DNA). Il Museo Nazionale Atestino (Padova - Italia) per approfondire le conoscenze sulle pratiche farmaceutiche e mediche nell’antichità ha messo a disposizione per lo studio le collezioni di balsamari e precisamente due piccoli frammenti di boli di incenso datati al sesto secolo a.C. e quattro bottiglie di vetro datati alla prima metà del I secolo d.C. L'analisi preliminare mediante Microscopia Elettronica a Scansione dei due campioni di “bolo di incenso” hanno evidenziato l’impiego di miscele di sostanza vegetale, polvere di calcari dolomitici e probabili frammenti di ossa. Le analisi delle bottiglie di vetro hanno fornito informazioni sulla composizione dei residui organici anche essi costituiti da miscele di sostane organiche e minerali. Lo studio ha inoltre consentito di verificare la presenza di vetri sodici e vetri parzialmente potassici a testimonianza di vetri realizzati da botteghe di diversa provenienza e realizzati con tecnologie differenti. Fra i residui sono stati rinvenuti anche degli opacizzanti impiegati probabilmente per proteggere i preparati fotosensibili dalla esposizione alla luce.File | Dimensione | Formato | |
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