Questo libro è un contributo alla comprensione del pensiero morale di Schopenhauer alla luce della tesi che la sua filosofia sia un frutto, tardivo, del dibattito intorno alla rifondazione della filosofia seguito alla rivoluzione copernicana di Kant. Con la pubblicazione del Mondo come volontà e rappresentazione nel 1818, che richiama esplicitamente in causa concettualità kantiane che già da un ventennio sembravano avere perso ogni interesse – la cosa in sé, il rigido dualismo tra mondo sensibile e mondo intelligibile, la teoria del carattere – Schopenhauer si riconnette direttamente ai testi kantiani, e insieme ai loro più autorevoli interpreti. L’ambito di ricerca principale intorno al quale ruota il presente studio è quello morale, e in particolare il problema del male a partire dalla ridefinizione che Kant ne ha dato nello scritto sulla religione come male radicale. Schopenhauer viene qui fatto dialogare con Schulze, Fichte e Schelling, che si sono direttamente espressi intorno alla definizione del male in Kant e alla funzione del male nel mondo, offrendo risposte che egli ha di volta in volta attentamente considerato e discusso.
Il male del mondo. Arthur Schopenhauer nella costellazione post-kantiana
Matteo Vincenzo d'Alfonso
2017
Abstract
Questo libro è un contributo alla comprensione del pensiero morale di Schopenhauer alla luce della tesi che la sua filosofia sia un frutto, tardivo, del dibattito intorno alla rifondazione della filosofia seguito alla rivoluzione copernicana di Kant. Con la pubblicazione del Mondo come volontà e rappresentazione nel 1818, che richiama esplicitamente in causa concettualità kantiane che già da un ventennio sembravano avere perso ogni interesse – la cosa in sé, il rigido dualismo tra mondo sensibile e mondo intelligibile, la teoria del carattere – Schopenhauer si riconnette direttamente ai testi kantiani, e insieme ai loro più autorevoli interpreti. L’ambito di ricerca principale intorno al quale ruota il presente studio è quello morale, e in particolare il problema del male a partire dalla ridefinizione che Kant ne ha dato nello scritto sulla religione come male radicale. Schopenhauer viene qui fatto dialogare con Schulze, Fichte e Schelling, che si sono direttamente espressi intorno alla definizione del male in Kant e alla funzione del male nel mondo, offrendo risposte che egli ha di volta in volta attentamente considerato e discusso.File | Dimensione | Formato | |
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