This essay deals with the link between the building materials and the environment from which a feedstock originates. It focuses on reed and reviews its potential applications. Recovering the knowledge about reed opens up significant aspects for thinking about the human, natural, economic and social environments existing in past times in the places where reed grows and was used – a consistent relation being found between the construction techniques and the places where they have developed, as they are strongly rooted in the material culture of the local community. The essay focuses on the potential benefits of using reed, a poor natural material, for today’s needs. Benefits include high-performance technical solutions, construction methods having a low impact on man and the environment. As a matter of fact, reed can be profitably used for environmental recovery, restoration or new construction of buildings or innovative zero-mile projects. The use of natural materials in the construction works was a topic discussed by Michela Toni in the first ever international Simposyum (held in 2014) intended to create a network for sharing experiences and studies on sustainability (see note). Reason for reflection is the living environment, both at the scale of individual buildings and at the wider scale of territory, being it clear that the construction activity is strongly impacting on the use of resources and can encourage living patterns that can be harmful to the local material and cultural energies. * The essay makes reference to Michela Toni’s presentation “Building with Local, Natural Materials”, given at the Simposyum Environment and Infrastructure. International Symposium Routes towards Sustainability, Routing Sustainable Development towards a Culture of Wellbeing, held at the Department of Architecture, University of Ferrara, on October 1, 2014.

Il saggio tratta del legame tra i materiali da costruzione e l'ambiente da cui sono ricavate le risorse per produrli. Prende in considerazione la realtà della canna palustre, sondando le sue diverse possibilità applicative. Recuperare le conoscenze su questo materiale apre fondamentali elementi di riflessione sugli ambienti umani, naturali, economico-sociali che si sono sviluppati nel passato nei luoghi dove la pianta cresce e dove è stata utilizzata; svela un'intrinseca coerenza delle tecniche costruttive adottate rispetto ai luoghi in cui si sono sviluppate, in quanto fortemente radicate nella cultura materiale di determinate popolazioni. La relazione si concentra sulle potenzialità che fanno comprendere come anche un materiale naturale povero possa diventare interessante per le attuali esigenze, permettendo di ottenere soluzioni tecniche altamente performanti, con modalità costruttive con un ridotto impatto sull'uomo e sull'ambiente, in ipotesi di recupero ambientale, restauro o nuova costruzione di edifici e progetti innovativi a chilometro zero. Il tema è proposto in un contesto particolare come quello della costituzione di una rete che vuole mettere in comune esperienze e studi sulla “Sostenibilità” *, perché offre un contributo di riflessione su come intervenire nell'ambiente di vita delle persone, sia alla scala dei singoli edifici, sia a quella più ampia del territorio, essendo sotto gli occhi di tutti che, in molte situazioni, l'attività costruttiva risulta fortemente impattante nell'utilizzare le risorse e nel favorire determinati modelli di vita che possono essere erosivi delle energie materiali e culturali dei diversi territori. * Il lavoro riporta i contenuti della relazione di Michela Toni “Building with Local, Natural Materials”, tenuta al Simposyum Environment and Infrastructure. International Symposium Routes towards sustainability, sezione Routing Sustainable Development towards a culture of Wellbeing, che si è svolto presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara, 1 Ottobre 2014.

Costruire con materiali naturali locali [Building with Local, Natural, Materials]

TONI, Michela
Primo
2016

Abstract

This essay deals with the link between the building materials and the environment from which a feedstock originates. It focuses on reed and reviews its potential applications. Recovering the knowledge about reed opens up significant aspects for thinking about the human, natural, economic and social environments existing in past times in the places where reed grows and was used – a consistent relation being found between the construction techniques and the places where they have developed, as they are strongly rooted in the material culture of the local community. The essay focuses on the potential benefits of using reed, a poor natural material, for today’s needs. Benefits include high-performance technical solutions, construction methods having a low impact on man and the environment. As a matter of fact, reed can be profitably used for environmental recovery, restoration or new construction of buildings or innovative zero-mile projects. The use of natural materials in the construction works was a topic discussed by Michela Toni in the first ever international Simposyum (held in 2014) intended to create a network for sharing experiences and studies on sustainability (see note). Reason for reflection is the living environment, both at the scale of individual buildings and at the wider scale of territory, being it clear that the construction activity is strongly impacting on the use of resources and can encourage living patterns that can be harmful to the local material and cultural energies. * The essay makes reference to Michela Toni’s presentation “Building with Local, Natural Materials”, given at the Simposyum Environment and Infrastructure. International Symposium Routes towards Sustainability, Routing Sustainable Development towards a Culture of Wellbeing, held at the Department of Architecture, University of Ferrara, on October 1, 2014.
2016
9788899537036
Il saggio tratta del legame tra i materiali da costruzione e l'ambiente da cui sono ricavate le risorse per produrli. Prende in considerazione la realtà della canna palustre, sondando le sue diverse possibilità applicative. Recuperare le conoscenze su questo materiale apre fondamentali elementi di riflessione sugli ambienti umani, naturali, economico-sociali che si sono sviluppati nel passato nei luoghi dove la pianta cresce e dove è stata utilizzata; svela un'intrinseca coerenza delle tecniche costruttive adottate rispetto ai luoghi in cui si sono sviluppate, in quanto fortemente radicate nella cultura materiale di determinate popolazioni. La relazione si concentra sulle potenzialità che fanno comprendere come anche un materiale naturale povero possa diventare interessante per le attuali esigenze, permettendo di ottenere soluzioni tecniche altamente performanti, con modalità costruttive con un ridotto impatto sull'uomo e sull'ambiente, in ipotesi di recupero ambientale, restauro o nuova costruzione di edifici e progetti innovativi a chilometro zero. Il tema è proposto in un contesto particolare come quello della costituzione di una rete che vuole mettere in comune esperienze e studi sulla “Sostenibilità” *, perché offre un contributo di riflessione su come intervenire nell'ambiente di vita delle persone, sia alla scala dei singoli edifici, sia a quella più ampia del territorio, essendo sotto gli occhi di tutti che, in molte situazioni, l'attività costruttiva risulta fortemente impattante nell'utilizzare le risorse e nel favorire determinati modelli di vita che possono essere erosivi delle energie materiali e culturali dei diversi territori. * Il lavoro riporta i contenuti della relazione di Michela Toni “Building with Local, Natural Materials”, tenuta al Simposyum Environment and Infrastructure. International Symposium Routes towards sustainability, sezione Routing Sustainable Development towards a culture of Wellbeing, che si è svolto presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara, 1 Ottobre 2014.
RESOURCES AND ENVIRONMENT, NATURAL MATERIALS, REED, ZERO MILE PRODUCTS
TERRITORIALITÀ, SOSTENIBILITÀ, MATERALI NATURALI
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