La disponibilità di farmaci innovativi in svariati ambiti della medicina vede il dermatologo impegnato nella valutazione e nella gestione dei possibili effetti collaterali cutanei. L’insorgenza di reazioni avverse cutanee di grado severo (severe cutaneous adverse reactions, SCAR) può essere determinante per la sospensione definitiva del trattamento, oltre che pericolosa per l’incolumità del paziente. Si presenta il caso di un paziente affetto da epatite C cronica trattato con telaprevir, inibitore della proteasi NS3/4A del virus dell'epatite C, in associazione a peginterferone alfa e ribavirina, che ha sviluppato una reazione cutanea di severità progressivamente crescente. L’estensione della manifestazioni cutanee a oltre il 50% della superficie corporea, la comparsa di febbre e sintomatologia sistemica e le alterazioni della formula leucocitaria hanno imposto la sospensione del trattamento prima delle 12 settimane previste, esponendo, d’altro canto, il paziente al rischio di una mancata risposta virologica. Si discutono l’inquadramento diagnostico del caso clinico in esame, i provvedimenti terapeutici attuati e i criteri di severità delle SCAR.
Nuovi farmaci antivirali e preminente ruolo del dermatologo: un caso emblematico.
BORGHI, Alessandro;
2014
Abstract
La disponibilità di farmaci innovativi in svariati ambiti della medicina vede il dermatologo impegnato nella valutazione e nella gestione dei possibili effetti collaterali cutanei. L’insorgenza di reazioni avverse cutanee di grado severo (severe cutaneous adverse reactions, SCAR) può essere determinante per la sospensione definitiva del trattamento, oltre che pericolosa per l’incolumità del paziente. Si presenta il caso di un paziente affetto da epatite C cronica trattato con telaprevir, inibitore della proteasi NS3/4A del virus dell'epatite C, in associazione a peginterferone alfa e ribavirina, che ha sviluppato una reazione cutanea di severità progressivamente crescente. L’estensione della manifestazioni cutanee a oltre il 50% della superficie corporea, la comparsa di febbre e sintomatologia sistemica e le alterazioni della formula leucocitaria hanno imposto la sospensione del trattamento prima delle 12 settimane previste, esponendo, d’altro canto, il paziente al rischio di una mancata risposta virologica. Si discutono l’inquadramento diagnostico del caso clinico in esame, i provvedimenti terapeutici attuati e i criteri di severità delle SCAR.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.