Il recupero è la testimonianza della capacità della società di innovare senza distruggere le radici su cui si regge: è un atteggiamento di coerenza e rispetto per un equilibrio sempre più instabile. Si devono ripensare agli edifici rigenerati come banche di energia e di materie prime, come opportunità invece che problemi da risolvere, come strumenti che conservano materia ed energia senza consumarla. Non è una questione di tecnica, ma di una nuova visione della sostenibilità del recupero. Nel progetto del recupero conservazione e modernità sono due termini antitetici. La connotazione positiva che ha registrato negli ultimi anni il termine conservazione, in quanto sinonimo di tutela del patrimonio monumentale prima e della memoria storica poi, è spesso contrapposta al termine modernità, sinonimo invece dell’innovazione scientifica che parte da quello che è già stato fatto per modificare. Semplicità, esattezza e tecnica sono i tre principi su cui orientare la progettazione del recupero energetico degli edifici: semplicità per facilitare la flessibilità del progetto anche per interventi successivi e massimizzare il rapporto costi-benefici, esattezza come capacità di scegliere e circoscrivere gli ambiti d’intervento, tecnica come strumento per sperimentare nuove metodologie e risolvere il rapporto progetto-costruzione che rappresenta l’anello più debole del processo. Il recupero sostenibile del patrimonio edilizio diventa un’azione che misura la capacità di una società di costruire una propria cultura con il cuore rivolto a ciò che è stato e con il cervello rivolto a quello che sarà.
Progettare il recupero- Principi per la progettazione del recupero energetico degli edifici
RINALDI, Andrea
2014
Abstract
Il recupero è la testimonianza della capacità della società di innovare senza distruggere le radici su cui si regge: è un atteggiamento di coerenza e rispetto per un equilibrio sempre più instabile. Si devono ripensare agli edifici rigenerati come banche di energia e di materie prime, come opportunità invece che problemi da risolvere, come strumenti che conservano materia ed energia senza consumarla. Non è una questione di tecnica, ma di una nuova visione della sostenibilità del recupero. Nel progetto del recupero conservazione e modernità sono due termini antitetici. La connotazione positiva che ha registrato negli ultimi anni il termine conservazione, in quanto sinonimo di tutela del patrimonio monumentale prima e della memoria storica poi, è spesso contrapposta al termine modernità, sinonimo invece dell’innovazione scientifica che parte da quello che è già stato fatto per modificare. Semplicità, esattezza e tecnica sono i tre principi su cui orientare la progettazione del recupero energetico degli edifici: semplicità per facilitare la flessibilità del progetto anche per interventi successivi e massimizzare il rapporto costi-benefici, esattezza come capacità di scegliere e circoscrivere gli ambiti d’intervento, tecnica come strumento per sperimentare nuove metodologie e risolvere il rapporto progetto-costruzione che rappresenta l’anello più debole del processo. Il recupero sostenibile del patrimonio edilizio diventa un’azione che misura la capacità di una società di costruire una propria cultura con il cuore rivolto a ciò che è stato e con il cervello rivolto a quello che sarà.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.